A Bruxelles si vedono i ministri degli Esteri della Nato. Orban sente Putin e gli chiede un cessate il fuoco. Gli Usa: "Sanzioni contro figlie di Putin"
A Bruxelles è iniziato il vertice dei ministri degli Esteri della Nato. Il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, arrivando al quartier generale, non è apparso ottimista: “Non ci sono indicazioni che Putin abbiamo cambiato idea sull’intenzione di avere il controllo totale dell’Ucraina e riscrivere l’ordine mondiale“, ha detto Stoltenberg, che ha avvertito: “Dobbiamo essere preparati per un lungo conflitto. La guerra può durare mesi, anche anni“. Per il segretario generale della Nato “L’Ucraina ha bisogno urgente di sostegno militare, sia armi pesanti che armi leggere“.
“Noi come Italia auspichiamo e lavoriamo con tutti i nostri alleati e partner per arrivare a una conferenza di pace“. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, arrivando alla sede Nato a Bruxelles per parlare della guerra in Ucraina. Per il responsabile della Farnesina la conferenza di pace “è un passaggio fondamentale per riuscire a fermare il conflitto, a ridare l’Ucraina al popolo ucraino e fare in modo che quelle immagini atroci che stanno arrivando cessino“.
Viktor Orban ha parlato al telefono con il presidente russo Vladimir Putin. E’ lo stesso rieletto presidente dell’Ungheria a riferirlo. “Ho suggerito al presidente Putin di dichiarare un cessate il fuoco immediato“, ha detto Orbán, considerato, tra i leader della Ue, il più vicino alla Russia. “La sua risposta è stata positiva, ma con delle condizioni“, ha aggiunto il presidente ungherese, che ha invitato Putin ad una conferenza di pace a Budapest, insieme a Ucraina, Francia e Germania.
Del colloquio con Orban parla anche il Cremlino, che rivela come il presidente russo abbia respinto le accuse di crimini di guerra a Bucha. Putin ha bollato la strage nella cittadina a 37 chilometri da Kiev come “provocazioni rozze e ciniche” da parte dell’Ucraina.
Dopo l’Unione europea, anche gli Stati Uniti annunciano nuove sanzioni alla Russia. Lo conferma il presidente Joe Biden. “Ho chiarito che la Russia avrebbe pagato un prezzo severo e immediato per le sue atrocità a Bucha. Oggi, insieme ai nostri alleati e partner, annunciamo un nuovo round di devastanti sanzioni“. Oltre alle misure economiche contro le banche e le imprese russe, vengono colpiti anche i familiari di Putin e del ministro degli Esteri Lavrov. Nell’elenco figurano anche le figlie di Putin, Maria e Iekaterina, e la figlia e la moglie del ministro di Lavrov, e membri del Consiglio di sicurezza russo, come l’ex presidente Medvedev e l’attuale primo ministro Mikhail Mishustin.