I 27 raddoppiano gli aiuti militari all'Ucraina ma dicono no ad una adesione rapida alla Ue
Secondo giorno del consiglio europeo informale a Versailles. Sul tavolo ci sono nuove e ulteriori sanzioni alla Russia e l’aumento delle spese militari per supportare l’Ucraina. La proposta dell’Alto responsabile per la politica estera Josep Borrell è di raddoppiare l’impegno, stanziando altri 500 milioni di euro.
I 27 hanno invece già detto no all’adesione accelerata di Kiev all’Unione europea, nonostante le ripetute richieste del presidente Volodymyr Zelensky. Si seguirà il normale iter, piuttosto lungo, come per altri paesi che hanno chiesto l’ingresso, come la Georgia e la Moldova. Se ne è discusso la notte scorsa e il fronte è apparso spaccato: da un lato i paesi dell’est, più favorevoli ad una “corsia preferenziale” per l’Ucraina, dall’altro la maggioranza più cauta. Nettamente contraria invece l’Olanda. Alla fine è arrivato il messaggio politico che l’Ucraina “appartiene alla famiglia europea“.
La presidente della Commissione Von der Leyen poco fa ha annunciato la prima tranche da 300 milioni di euro di aiuti all’Ucraina su un pacchetto di emergenza da 1,2 miliardi.
E intanto si susseguono i fallimenti nei colloqui, come quello di ieri ad Antalya, e nei tentativi diplomatici e faccia a faccia diretti con Putin. Per il direttore della Cia William Burns si tratta di “finte trattative” con le quali la Russia starebbe cercando di guadagnare tempo. “Putin non ha una via d’uscita praticabile dalla guerra. E’ prigioniero dei suoi errori e ha sottostimato le conseguenze delle sanzioni internazionali“, ha spiegato il capo dell’intelligence Usa parlando al Senato americano. “La bolla della propaganda però – ha aggiunto Burns – non può durare per sempre“. Insomma, presto i russi si accorgeranno delle dure conseguenze economiche dell’isolamento di Mosca.
In quest’ottica può essere vista la mossa di Mosca di chiedere la convocazione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulle armi biologiche. La riunione è fissata nel pomeriggio. La Russia accusa gli Stati uniti di stare sviluppando programmi di armi biologiche in Ucraina.