La prima grande città ucraina cade sotto il controllo russo. L'Onu: 1 milione di profughi, mai visto esodo simile
Ottavo giorno di guerra in Ucraina, la prima città importante cade nelle mani dei russi. Si tratta di Kherson, 300 mila abitanti, importante centro dell’Ucraina meridionale. Il sindaco ha fatto sapere che l’esercito si è ritirato più a nord. La Russia ora ha quindi il controllo della città, e con esso la strada aperta verso Odessa.
Nella notte sono continuati i bombardamenti sulle altre città dell’Ucraina, da Kiev a Kharkhiv. La capitale è stata colpita da almeno 4 attacchi missilistici vicino al centro e alla stazione. Il grande contingente russo, ripreso nei giorni scorsi dai satelliti in movimento verso Kiev, per ora si è fermato nei pressi della città. A est, Mariupol è assediata senza luce e acqua.
In questo clima difficilissimo si dovrebbe riapre il tavolo dei negoziati in Bielorussia. La località scelta per questo secondo round si trova nei pressi del confine con la Polonia, a Brest. Dovrebbero partecipare le stesse due delegazioni che si sono incontrate lunedì. Mosca ha parlato di un’ipotesi cessate il fuoco sul tavolo, ma senza specificare le condizioni. Nelle ultime ore ci sono stati ulteriori ritardi perché gli ucraini avrebbero chiesto di spostare il colloquio fuori della Bielorussia, ricevendo però il secco rifiuto dei russi. Ora l’avvio della trattativa è stato finalmente fissato per le 13 ora italiana. E’ attesa la delegazione ucraina.
Il presidente ucraino è intervenuto in un nuovo messaggio televisivo. “Per noi questa è una guerra patriottica“, ha detto Voldymyr Zelensky, che agli invasori russi ha promesso “una resistenza feroce“.
Intanto è stato toccato il primo milione di profughi: lo fa sapere l’Onu, attraverso l’Alto Commissario per i Rifugiati, Filippo Grandi. “In soli sette giorni, un milione di persone sono fuggite dall’Ucraina, sradicate da questa guerra insensata”. “Raramente ho visto un esodo così rapido come questo“, ha poi aggiunto Grandi, che ha avvertito: “A meno che il conflitto non termini istantaneamente, è probabile che altri milioni saranno costretti a fuggire dall’Ucraina“. Circa la metà è stata accolta in Polonia.