Joe Biden è arrivato in Polonia. Dopo aver lasciato Bruxelles dove ha partecipato al Consiglio europeo, il presidente americano ha incontrato i militari di stanza a Rzeszow. “La posta in gioco non è solo la difesa dell’Ucraina ma la democrazia nel mondo“, ha detto l’inquilino della Casa bianca alle truppe americane, “Siamo nel mezzo di una battaglia tra democrazie e autocrazie“.
Biden si è intrattenuto con i militari, mangiando pizza insieme a loro e facendo anche qualche selfie. Nella stessa cittadina polacca è in programma l’incontro con il presidente Duda, giunto in ritardo a causa di un problema tecnico. Nel frattempo il Consigliere per la Sicurezza nazionale americano Jake Sullivan è intervenuto a chiarire le parole di ieri del Presidente. Biden aveva parlato di una risposta proporzionata ad un eventuale utilizzo di armi chimiche da parte di Mosca. Sullivan ha spiegato che “gli Stati uniti non hanno intenzione di usare armi chimiche in nessuna circostanza“, ma un eventuale ricorso alle armi chimiche comporterebbe un “alto prezzo” per la Russia. La Casa Bianca ha fatto anche sapere che domani ci sarà un “importante discorso” di Biden sull’Ucraina.
Da Mosca filtra finalmente qualche segnale su una eventuale fine della guerra. Ai soldati impegnati in Ucraina sarebbe stato detto che “l’operazione militare speciale” potrebbe terminare il 9 maggio. Lo affermano fonti dello stato maggiore ucraino, secondo cui “è in corso una campagna di propaganda tra il personale delle Forze armate russe che cerca d’imporre l’idea che la guerra debba finire entro il 9 maggio 2022“.
Dallo Stato maggiore russo emerge poi una indicazione sugli obiettivi della guerra. “In generale, i principali obiettivi della prima fase dell’operazione sono stati completati. Il potenziale di combattimento delle forze armate ucraine è stato notevolmente ridotto, il che consente, sottolineo ancora una volta, di concentrare gli sforzi principali sul raggiungimento dell’obiettivo principale: la liberazione del Donbass“. Parole pronunciate dal capo della direzione operativa dello Stato maggiore della Difesa russo, Serghei Rudskoy. Una frase suscettibile di varie interpretazioni. Quella più ottimistica prevede che Putin si stia preparando una via d’uscita, e che “si accontenti” del Donbass per aprire il negoziato.