Il leader della Lega lancia l'idea di una marcia per la pace in territorio ucraino
Il segretario della Lega Matteo Salvini presenta un sondaggio sulla guerra in Ucraina, dal quale emerge la voglia di pace degli italiani, la richiesta di un’azione diplomatica e il no a quella militare. Il leader leghista quindi ribadisce la posizione già espressa ieri in Aula al Senato: la priorità è la pace, non bisogna stancarsi di cercare il dialogo con Mosca.
Salvini poi annuncia una sua prossima visita in Ucraina e punta alla trattativa: “Sto valutando le possibilità logistiche di andare in presenza a fare il messaggero di pace, insieme a tanti altri, anche se comporta dei rischi“. L’idea è quella di una marcia nel territorio ucraino, magari a Leopoli, ma solo se fosse d’aiuto, non per creare problemi. L’auspicio è che di questa grande marcia per la pace si faccia portavoce Papa Francesco.
“Le armi sono la soluzione? La storia dice quasi mai, ma in questo momento dobbiamo dare all’Ucraina la possibilità di difendersi ma la priorità è la pace. Sto ragionando – ha detto durante una conferenza stampa alla Camera – con l’ambasciata italiana, la Caritas, Sant’Egidio. Ho inviato messaggi al premier polacco e ungherese per avviare dei corridoi umanitari“. Il leader leghista chiede poi al ministro degli Esteri Di Maio di parlare con tutte le parti in conflitto: “Non so se lo sta facendo. Se devo chiedere fermate i missili lo devo chiedere a chi spara i missili“.
“Gli italiani hanno ben capito chi è l’attaccante, e che quindi ha torto, ed è la Russia, e chi si difende, ed è il popolo ucraino. Ma al tavolo del negoziato bisogna portarli entrambi“, ha aggiunto Salvini. Che poi ha detto sì ai profughi: “I bimbi vanno sempre difesi e accolti, così come chi scappa dalla guerra“. E non bisogna confondere “gli orfani dall’Ucraina con chi sbarca per la sesta volta col telefonino ultimo modello e poi va a spacciare alla stazione Termini“. Salvini poi bolla come “sciocchezze“, le illazioni del New York Times sui rapporti del leader leghista con la Russia. “Non ho mai preso dollari, rubli, yen, franchi svizzeri“, risponde Salvini.
Secondo i dati presentati dalla Lega, l’89% degli italiani dice “stop agli scontri subito con la diplomazia senza pensare a azioni militari“. L’87% del campione chiede una de escalation e che sia l’Onu a occuparsi del conflitto. Oltre il 90% la quota di chi vuole una riduzione delle armi nucleari, mentre l’80% si dice favorevole all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea. Bene le sanzioni alla Russia per l’82% degli intervistati. Il sondaggio è stato svolto il 28 febbraio su un campione di 500 persone.