Il Consiglio europeo straordinario nella notte ha varato un pacchetto di sanzioni alla Russia
“E’ l’inizio di una nuova era“. Non ha dubbi Ursula von der Leyen, che prende la parola in piena notte, al termine del consiglio europeo straordinario a Bruxelles, chiamato a imporre sanzioni alla Russia, responsabile dell’aggressione all’Ucraina. “Putin – aggiunge la presidente della Commissione europea – sta tentando di ridisegnare la cartina d’Europa con la forza. Fallirà“.
Al termine è intervenuto anche il presidente francese Emmanuel Macron, presidente di turno dell’Unione. “L’Europa ha deciso insieme di infliggere un duro colpo alla Russia, e alla sua complice Bielorussia“, ha detto Macron. “La Francia – ha aggiunto – farà la sua parte anche nell’accoglienza ai profughi“.
Macron ha anche rivelato di aver parlato con Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino ha lanciato un ultimo, disperato appello all’occidente: “Siamo stati lasciati soli“. E ora, con i russi a pochi chilometri da Kiev, si teme per la sua incolumità.
Il consiglio europeo straordinario ha deciso quindi una serie di misure contro la Russia. “Il pacchetto di massicce e mirate sanzioni dimostra quanto l’Unione europea sia unita“, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Sono 5 i settori di intervento: finanziario, energetico, militare, tecnologico e diplomatico.
Il pacchetto include sanzioni finanziarie, che colpiscono il 70% del mercato bancario russo e compagnie di stato chiave, inclusa la difesa. Poi c’è il comparto energia, un’area economica chiave: il divieto di esportazione nel settore petrolifero bloccherà lo sviluppo delle raffinerie russe. Terzo, stop alla vendita di aerei e equipaggiamento all’aviazione russa. Quarto, limitazione all’accesso della Russia a tecnologie cruciali, come i semiconduttori. Ultimo, i visti: diplomatici e uomini d’affari non avranno più accesso privilegiato all’Unione europea.
Una decisione arrivata al termine di una riunione lunghissima dei 27, protrattasi fino a notte tarda. La durata, oltre 5 ore, al di là delle dichiarazioni, dimostra la divisione all’interno del Consiglio. Alla fine ha prevalso la linea dell’intervento graduale, voluta da Italia, Francia e Germania. Altri paesi, Olanda, Polonia e i Baltici, avrebbero voluto subito sanzioni molto più dure, come lo stop all’importazione di gas e l’esclusione delle banche russe dallo Swift, il sistema di interscambio bancario. Misure che sarebbero sicuramente più devastanti per l’economia russa, ma anche per quella europea e mondiale. Soprattutto per alcuni paesi, come Italia e Germania, molto dipendenti dal gas russo.