Questa mattina all’alba la Russia ha ufficialmente iniziato l’invasione dell’Ucraina. A dare l’annuncio il presidente russo Vladimir Putin che in tv, intorno alle 4 di questa mattina (fuso orario italiano), ha spiegato di aver dato il via a “un’operazione militare speciale” il cui obiettivo è quello di proteggere la popolazione filorussa “che per otto anni è stata soggetta a maltrattamenti e genocidio”. Inoltre ha esortato le forze di Kiev a consegnare le armi e andare a casa.
Putin è convinto che che in questa occasione la Russia “non farà lo stesso errore due volte nel compiacere l’Occidente”. Poi ha lanciato un agghiacciante monito all’Occidente: “Chiunque tenti di crearci ostacoli e interferire sappia che la Russia risponderà con delle conseguenze mai viste prima. Siamo preparati a tutto. Spero di essere ascoltato”.
Emerge però un particolare molto significativo su questa vicenda e sulle intenzioni guerrafondaie della Russia: secondo il quotidiano britannico The Guardian l’annuncio sull’avvio delle operazioni militari non sarebbe stato dato in diretta, bensì sarebbe stato registrato qualche giorno fa, probabilmente lunedì 21 febbraio.
Poco dopo l’inizio delle operazioni militari sono state segnalate forti esplosioni in diverse città del Paese a partire dalla capitale Kiev, dove i russi avrebbero addirittura tentato di prendere il controllo dell’aeroporto, ma anche a Odessa, Kharvik, Mariupol e Leopol. Testimoni oculari riferiscono che proprio nella capitale si stanno formando lunghe file ai benzinai e il traffico nelle strade, soprattutto in periferia, è intenso. Gli abitanti della capitale, stando a due diverse testimonianze e alle app di monitoraggio del traffico, stanno cercando di lasciare la città.
Il ministro degli Interni ucraino, Denys Monastyrsky, ha confermato la notizia di almeno sette persone morte e nove ferite a causa dei bombardamenti. Ha inoltre aggiunto che 17 militari risultano scomparsi dopo un attacco aereo russo contro un’unità militare a Podilsk, nella regione di Odessa.
È stata bloccata la navigazione nel mare d’Azov, così come lo spazio aereo ucraino in questo momento è stato chiuso e non viene sorvolato da alcun aereo di linea. A livello strategico militare da Mosca fanno sapere di essere riusciti ad annientare il sistema di difesa anti aerea dell’Ucraina con i suoi attacchi di precisione e che le forze russe sarebbero riuscite a entrare nel Paese anche dalla Bielorussa, notoriamente alleata di Putin, e dalla Crimea.
Il ministero della Difesa di Kiev in una nota ha dichiarato che le guardie di frontiera ucraine non sono riuscite a resistere all’avanzata delle truppe russe e ha anche smentito che Mosca abbia perso un aereo militare a causa dell’offensiva ucraina. Mentre le forze armate ucraine fanno sapere che sono stati abbattuti cinque velivoli e un elicottero russi.
L’Ucraina nel frattempo ha imposto la legge marziale. Lo ha annunciato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Cari cittadini ucraini, oggi il presidente Putin ha annunciato l’avvio di un’operazione militare speciale nel Donbass. La Russia ha compiuto attacchi contro le nostre infrastrutture militari”, ha detto Zelensky sul suo profilo Facebook. “Un minuto fa ho avuto un colloquio con il presidente Biden. Gli Stati Uniti hanno già cominciato a mobilitare il sostegno internazionale. Dovreste restare a casa se possibile”.
“L’Ucraina si difenderà e vincerà. Il mondo può e deve fermare Putin: il momento di agire è ora“, queste le parole del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba dopo l’annuncio dell’operazione militare della Russia. “Putin ha lanciato un’invasione su larga scala dell’Ucraina – ha poi aggiunto – le nostre pacifiche città sono sotto attacco, questa è una guerra di aggressione.”