La Russia lancia l'assalto alla capitale e nel contempo rinnova l'offerta di un negoziato di pace in Bielorussia. "Ovunque ma non lì", replica l'Ucraina
Kiev si è svegliata sotto le bombe, la Russia lancia l’attacco alla capitale dell’Ucraina dopo i rallentamenti delle ultime ore. Dal Cremlino trapela la possibilità di aprire un negoziato in Bielorussia. “Ovunque, ma non lì“, replica il presidente ucraino Zelensky, che propone come sede alternativa per una trattativa di pace Varsavia, Budapest, Istanbul, Bratislava. E’ più o meno la stessa offerta arrivata dal Cremlino ieri: pace in cambio di condizioni considerate comunque inaccettabili dall’Ucraina.
In un nuovo messaggio sui social, Zelensky parla di notte “dura” e denuncia: “Non c’è nulla oggi che l’occupante non consideri un obiettivo legittimo, stanno compiendo un genocidio“.
Nella notte è stato trovato l’accordo tra i leader europei e quelli di Stati uniti, Canada e Regno Unito sullo Swift. L'”arma nucleare finanziaria“, come è stata definita la sanzione che prevede l’esclusione delle banche russe dal sistema internazionale di messaggistica che garantisce i pagamenti, sarà applicata ad alcuni, selezionati, istituti di credito russi. “Questo disconnetterà queste banche dal sistema finanziario mondiale e danneggerà la loro capacità di operare globalmente“. Arrivano poi misure restrittive nei confronti della Banca centrale russa, che non potrà accedere alle sue riserve internazionali, e il blocco dei cosiddetti “passaporti d’oro”, le cittadinanze che permettono ai cittadini russi facoltosi di accedere ai mercati finanziari occidentali.
