Nel giorno dell’entrata in vigore del Dpcm firmato martedì sera dal presidente del Consiglio Mario Draghi, che sancisce l’obbligo di esibire il Green pass per entrare nei luoghi di lavoro, i portuali di Trieste stanno protestando contro la misura imposta dal governo. Ieri la Commissione di Garanzia si era espressa sulla manifestazione, annunciata da giorni, e aveva negato l’autorizzazione allo svolgimento.Nonostante ciò per il Coordinamento dei lavoratori del porto di Trieste la mobilitazione è legittima.
Sin dalle prime ore del mattino un migliaio di lavoratori si sono ritrovati nell’area antistante Varco 4 , ma non hanno bloccato nè i lavoratori che hanno deciso di recarsi regolarmente a lavoro e nemmeno le attività del porto. L’accesso al porto è stato consentito a tutti i mezzi in arrivo, ma alcuni autisti, in particolar modo quelli provenienti dall’estero, alla vista del folto numero di persone presenti ha preferito non entrare e ha preferito tornare indietro.
Una manifestazione dei lavoratori dei cantieri sul Green pass unitamente a un tir in transito che si è fermato, ha di fatto bloccato l’accesso nord alla zona portuale di Ancona: in sit-in circa 200 operai di diverse aziende e c’è anche il mezzo pesante fermo sulla carreggiata all’altezza della Crn. Per questo i vigili urbani hanno chiuso l’accesso al ‘by pass’ che dalla Statale porta alla zona portuale: si sono formate lunghe file di auto lungo la Flaminia e di auto e mezzi pesanti lungo la rampa by pass.
Situazione sotto controllo, invece, nei cinque porti pugliesi di Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi, in quelli di Gioia Tauro e di Napoli, dove non si è registrato alcun blocco o disservizio particolare. Questo perchè la percentuale di lavoratori vaccinata sarebbe molto più alta rispetto ad altri scali portuali.