Il Dpcm firmato martedì sera dal premier Mario Draghi che introduce a partire da domani, venerdi 15 ottobre, l’obbligo di esibire il Green pass per tutti i lavoratori della PA, del settore privato e per gli autonomi ha creato un gran numero di proteste. Tra le categorie produttive più agguerrite e maggiormente contrarie al decreto spiccano i portuali, gli autisti di tir e il personale della logistica.
I lavoratori di questi settori hanno minacciato a partire di domani, data in cui entrerà ufficialmente in vigore il Dpcm, blocchi a oltranza e manifestazioni. Una situazione che nel caso in cui dovesse verificarsi potrebbe creare non poche ripercussioni su tutti gli italiani. Va sottolineato che il 90% delle merci che circolano in Italia viaggiano attraverso il trasporto su gomma e i porti. È quindi facile intuire che un’eventuale blocco porterebbe a una difficoltà nel reperimento nei supermercati di alimenti e generi di prima necessità.
Il Viminale, a stretto contatto con palazzo Chigi, sta controllando la situazione con la massima attenzione e ha dato indicazioni chiare agli apparati di sicurezza su come comportarsi in caso di proteste. Nonostante il clima sia teso il governo continua ad andare avanti con la propria linea: avanti con il Green pass nella speranza che l’entrata in vigore del nuovo dpcm possa incentivare a far vaccinare coloro i quali non lo sono ancora.
Intanto si stanno monitorando gli ambienti più a rischio, comprese chat e social network nei quali numerosi gruppi contrari alla certificazione verde si confrontano e pianificano le azioni dimostrative da mettere in campo, per evitare si possa ripetere quanto avvenuto sabato a Roma. L’intenzione del governo è quella di garantire sempre il diritto di esprimere la propria opinione ma nello stesso tempo ci sarà altrettanta fermezza nei confronti di coloro che volessero approfittare delle proteste per provocare disordini o bloccare il Paese.
Tra le proteste più calde, e maggiormente attenzionate, c’è quella dei portuali di Trieste, dove si registra il maggior numero di persone non immunizzate: su 950 lavoratori il 40% è senza Green pass. I leader di questa categoria hanno rifiutato ogni tentativo di mediazione da parte delle istituzioni e hanno rifiutato la raccomandazione del Viminale che sollecitava le aziende a mettere a disposizione tamponi gratuiti al personale. Ad alimentare il fuoco delle polemiche Federlogistica, che definisce la proprosta dei tamponi “un errore clamoroso”.
Nelle prossime ore si capirà se sarà possibile trovare un accordo con i lavoratori contrari alla certificazione verde oppure sarà messo in atto il blocco annunciato.