• 20 Novembre 2024
  • ATTUALITA'

Green Pass, Draghi firma il Dpcm per i controlli nei luoghi di lavoro

Ieri il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato il Dpcm con le modalità di verifica del possesso e di esibizione del Green Pass in ambito lavorativo sia per i dipendenti della Pubblica Amministrazione che per il settore privato e per gli autonomi. Le linee guida, come già annunciato, entreranno in vigore dal prossimo 15 ottobre.

Il decreto premetterà ai datori di lavoro pubblici e privati di avere a disposizione degli strumenti informatici che consentiranno una verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni verdi. Controlli che dovranno essere effettuati a rotazione in maniera tale da coinvolgere tutto il personale.

Due i provvedimenti adottati da palazzo Chigi e firmati dal presidente del Consiglio Mario Draghi: il primo, su proposta dei ministri della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, e della Salute, Roberto Speranza, riguarda le linee guida relative all’obbligo della certificazione nella pubblica amministrazione.

Mentre il secondo su proposta del ministro dell’Economia, Daniele Franco, di quello dell’innovazione tecnologica, Vittorio Colao, e del ministro Speranza, introduce una serie di strumenti informatici che consentiranno una verifica automatizzata del possesso delle certificazioni. Misure alle quali se ne aggiunge una terza, due circolari del Viminale sulla possibilità per le aziende portuali di offrire gratis i tamponi ai propri dipendenti.

Lavoratori senza Green Pass: che cosa accade?

Tra i provvedimenti che hanno destato maggiore attenzione spicca quello relativo ai dipendenti che si recheranno a lavoro sprovvisti Green Pass: questi lavoratori dovranno essere allontanati e saranno considerati assenti ingiustificati. Per le giornate di assenza non avranno diritto allo stipendio, non matureranno ferie e contributi previdenziali, tutto ciò fino alla presentazione del certificato. Inoltre saranno segnalati Prefettura per l’applicazione di una sanzione amministrativa che va dai 600 ai 1.500 euro.

Nel caso in cui l’assenza ingiustificata dovesse durare per un periodo superiore a cinque giorni il datore di lavoro sarà autorizzato ad effettuare una sostituzione. La sospensione del dipendente sarà equivalente alla durata del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta.

Gli unici esentati a presentare il certificato verde sono coloro i quali hanno comprovati motivi di salute che ne impediscono la vaccinazione. Queste persone dovranno comunque esibire un certificato contenente l’apposito “QR code” che è in corso di predisposizione da parte degli enti preposti.

dpcm Green Pass
Dpcm Green Pass

Linee guida per la Pubblica Amministrazione

Nelle linee guida della PA si specifica che oltre i dipendenti pubblici sono obbligati a mostrare il pass verde per la verifica anche i dipendenti delle imprese che hanno in appalto i servizi di pulizia, di ristorazione, di manutenzione, di rifornimento dei distributori automatici, i consulenti e collaboratori e i prestatori o frequentatori di corsi di formazione, come pure i corrieri che recapitano all’interno degli uffici posta d’ufficio o privata. Gli unici esenti da tale misura sono gli utenti che si recano negli uffici pucclici.

La verifica del Green Pass spetta al datore di lavoro, che però delegare questa funzione a un dipendente (preferibilmente con la qualifica dirigenziale). Il controllo potrà avvenire all’ingresso o successivamente, su tutti i dipendenti o su un campione non inferiore al 20% del personale in servizio, ma è fondamentale che venga garantita la verifica ‘a rotazione’ in maniera tale da controllare tutto il personale.

Per le verifiche, sarà possibile usare l’applicazione gratuita Verifica C-19; inoltre alle amministrazioni pubbliche saranno messe a disposizione applicazioni e piattaforme volte a facilitare il controllo automatizzato, così come avvenuto per scuole e università.

Garante della Privacy: divieto assoluto di conservare Qr code e dati dei dipendenti

Il Dpcm chiarisce anche altri due aspetti: per il datore di lavoro, pubblico e privato, c’è il divieto esplicito di conservare i Qr code delle certificazioni né è possibile in alcun caso raccogliere i dati dei dipendenti, salvo quelli strettamente necessari all’applicazione delle sanzioni. Inoltre, sarà possibile richiedere il pass in anticipo al dipendente in caso si devono programmare turni aziendali, ma questo anticipo dovrà essere “strettamente necessario e comunque non superiore alle 48 ore“.

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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