Tra le novità più importanti del nuovo decreto legge Covid, firmato ieri dal Capo di Stato e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, oltre allo slittamento del coprifuoco alle 23 (a partire da oggi 19 maggio 2021) c’è senza ombra di dubbio la questione legata al Green pass, la certificazione che attesta la vaccinazione dell’individuo, totale o parziale, la completa guarigione dal Covid o di avere ottenuto esito negativo a seguito di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti.
Al momento è valido solo in Italia e nei Paesi europei che lo accettano, in attesa dell’introduzione del ‘Digital green certificate‘ che permetterà lo spostamento in tutti gli Stati dell’Unione europea.
Tale documento sarà fondamentale nel prossimo futuro per poter partecipare eventi di tipo sportivo o culturale, ai matrimoni, per recarsi all’estero, tornare a frequentare discoteche e concerti, senza dimenticare che il Comitato tecnico scientifico potrebbe pensare di renderlo obbligatorio anche in centri sportivi, piscine e palestre. Naturalmente si tratta di misure che sono al vaglio degli esperti e che verranno discusse nel corso dei prossimi incontri in cabina di regia.
Intanto sul nuovo decreto Covid approvato il 17 maggio dal Consiglio dei Ministri sono presenti alcune interessanti linee guida in grado di guidare i cittadini italiani sul tema del ‘Green pass’:
L’articolo 14 recita del decreto-legge n. 52 del 2021 recita che la certificazione verde Covid-19 avrà validità per nove mesi dal completamento del ciclo vaccinale, e non più 6 mesi come prospettato in un primo momento. Ciclo che verrà completato con doppia dose nel caso di inoculazione dei vaccini Pfizer, Moderna e Vaxzevria (ex AstraZeneca) e in modalità monodose con quello Janssen, noto anche come Johnson & Johnson).
Sarà possibile ottenere la certificazione già a partire dalla prima dose, ma dovranno essere passati necessariamente 15 giorni dalla somministrazione del vaccino, e avrà validità fino alla data di inoculazione della seconda dose. L’articolo 9, comma 3, afferma che il ‘Green Pass’ verrà rilasciato “anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino e ha validità dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale”.
Le condizioni essenziali per ottenere per pass verde sono sostanzialmente tre: vaccinazione (singola o doppia), guarigione dal Covid o tampone negativo. Ma in concreto che forma avrà e in che modo si può ottenere? Il certificato potrà essere disponibile sia in formato cartaceo che digitale e in entrambi i casi sarà valido.
Nel caso della vaccinazione il certificato verrà consegnato su carta contestualmente alla somministrazione del vaccino, ma lo stesso viene caricato direttamente sul nostro fascicolo sanitario elettronico da dove sarà possibile scaricarlo secondo le modalità stabilite da regione a regione. Il Ministero della Salute specifica che il normale certificato vaccinale rilasciato dalla Regione o dalla Asl alla fine del ciclo vaccinale, che indica anche il numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste per l’individuo, è considerato a tutti gli effetti un certificato verde Covid-19.
Nel caso di guarigione dall’infezione da Sars-CoV-2 la certificazione di fine isolamento dovrà essere rilasciata dalla Asl competente oppure dal proprio medico di base.
Infine nel caso di tampone servirà il certificato che attesti l’esito negativo del test rilasciato dalla struttura in cui lo abbiamo effettuato.
Il Green pass ottenuto dopo la prima dose di vaccino sarà fondamentale per spostarsi in Italia fra regioni rosse o arancioni e in tutte le altre circostanze in cui è richiesto anche senza aver terminato l’intero ciclo di vaccinazione. Mentre negli spostamenti tra regioni gialle o bianche al momento non è necessario.
Il Governo ha sancito ufficialmente la ripresa di matrimoni, battesimi, cresime ma più in generale di feste e banchetti a partire dal 15 giugno, ma la ‘conditio sine qua non’ per parteciparvi è l’essere in possesso del Green pass. L’articolo 9 del Dl riaperture su questo punto specifico afferma: “Dal 15 giugno 2021, in zona gialla, sono consentite le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso, nel rispetto di protocolli e linee guida adottati ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020 e con la prescrizione che i partecipanti siano muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19 di cui all’articolo 9 del decreto-legge n. 52 del 2021”.