VINCI. È visitabile da ieri 2 maggio, giorno che ricorda il quinto centenario della morte di Leonardo da Vinci, la mostra “Leonardo vive”, che presenta rivelazioni inedite e documenti esposti per la prima volta, a cura di Alessandro Vezzosi e Agnese Sabato. Ospitata a Vinci, città natale di Leonardo, in provincia di Firenze, per due mesi sarà aperta al pubblico. Una ciocca di capelli definita storicamente “les cheveux de Leonardo da Vinci”, oltre a un anello proveniente dalla stessa collezione di colui che ritrovò i resti considerati di Leonardo tra le rovine del castello di Amboise, sono stati presentati, in anteprima mondiale, nel Museo Ideale Leonardo da Vinci, riaperto dopo nove anni. «La storia della preziosa reliquia inizia nel 1863 quando Arsène Houssaye, scrittore e ispettore generale dei musei di provincia francese, amico di Delacroix e Baudelaire, venne incaricato da una commissione imperiale di ricercare la tomba di Leonardo tra le rovine del castello di Amboise, dove Leonardo era stato inumato il 12 agosto 1519», ha spiegato Alessandro Vezzosi, direttore del museo. Ritrovati alcuni resti tra cui il cranio, furono ricomposti nella tomba della Cappella di Saint Hubert del Castello Reale di Amboise.
I documenti esposti al pubblico attestano che Houssaye trattenne per sé due reliquie. Infatti, nel 1925, il collezionista americano Harold K. Shigley acquistò a Parigi dal pronipote di Houssaye una ciocca di capelli di Leonardo e un anello di bronzo trovato sul dito del da Vinci. Passati nelle mani di un altro collezionista, sono poi giunti a Vezzosi e Sabato, che li hanno riportati in Italia. Sabato ha dichiarato che se i capelli saranno compatibili con il dna dei discendenti di Leonardo, si potrà sequenziare il dna dell’artista. La mostra “Leonardo vive”, articolata in cinque parti, è stata concepita come un caleidoscopio, non solo per esemplificare l’attualità di Leonardo nell’arte e nella cultura contemporanea, ma anche per presentare i risultati delle ricerche genealogiche attraverso venti generazioni fino al presente e al dna. Fino al 19 maggio prossimo è inoltre visibile il dipinto la “Gioconda Nuda”, che pare appartenere proprio al genio italiano, o ad artisti di bottega da lui diretta. Nel contesto leonardiano è importante anche ricordare la realizzazione del nuovo Museo Leonardo e il Rinascimento del vino, nella storica località di Sant’Ippolito in Valle.
ROMA. Tra le opere della mostra “Leonardo a Roma. Influenze ed eredità”, che oggi si apre a Villa Farnesina, evento principale delle celebrazioni dell’Accademia Nazionale dei Lincei per i 500 anni dalla morte, si potrà ammirare anche il disegno giovanile di Leonardo da Vinci, “Studio di panneggio per una figura inginocchiata”, da tempo non visibile. Un calendario ricco di iniziative presentato ieri nella sede dell’Accademia, in un giorno che oltre ad aprire l’anno leonardesco rappresenta per l’istituzione l’inizio del progetto il “Trittico dell’ingegno italiano”, che, inoltre, celebrerà nel 2020 e nel 2021 le ricorrenze di Raffaello e Dante. Diversi i progetti collegati alla mostra che chiude a gennaio: la riproduzione della Bottega di Leonardo, le esposizioni “Leonardo e i suoi libri. La biblioteca di un genio universale”, “Leonardo in traduzione: dalla Gioconda di Calamatta all’attività editoriale dei lincei”, “La mostra impossibile”, e i convegni e le conferenze “Leonardo da Vinci: 7 parole chiave”.