Il presidente del Consiglio presenta il def con 5 miliardi di euro contro il caro bollette
Il Consiglio dei ministri ha approvato il Def, Documento di economia e finanza, il testo che fissa le linee di politica economica per i prossimi mesi. La misura più importante riguarda i ristori contro il caro energia: altri 5 miliardi per le bollette di famiglie e imprese. C’è anche la proroga del taglio delle accise di 25 centesimi al litro sui carburanti fino al 2 maggio. Sullo sfondo la guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia, che danneggiano pesantemente l’economia italiana.
E la situazione potrebbe peggiorare. Il protrarsi del conflitto potrebbe rendere necessarie ulteriori sanzioni, tra cui lo stop al gas dalla Russia, dal quale l’Italia è molto dipendente. Al momento l’ipotesi non è sul tappeto, ma Mario Draghi aggiunge: “Noi andiamo con quello che decide l’Unione europea. Se la Ue ci propone l’embargo sul gas, siamo contenti di seguire. Quello che vogliamo è lo strumento più efficace per la pace. Ci chiediamo se il prezzo del gas può essere scambiato con la pace“. Il presidente del Consiglio quindi la mette giù in questi termini: “Preferite la pace o il condizionatore d’aria acceso?“. Un dilemma che lascia intendere come un eventuale blocco del gas potrebbe portare ad una riduzione dell’energia elettrica disponibile per l’Italia.
Il documento arriva quindi in un momento difficilissimo e imprevedibile. Il governo è costretto a rivedere al ribasso le stime macroeconomiche. In particolare il pil, che crescerà quest’anno del 3,1%, contro il 4,7 previsto in precedenza. E l’esordio del presidente del Consiglio Mario Draghi nella conferenza stampa che segue il consiglio dei ministri non può essere più chiaro: “La guerra in Ucraina ha causato un peggioramento delle prospettive di crescita“. Il problema principale naturalmente è quello dell’aumento dei prezzi di energia, materie prime e generi alimentari. Ma, aggiunge Draghi, “pesa anche la fiducia dei consumatori, la fiducia degli investitori che è diminuita e che invece era molto positiva, molto viva all’inizio dell’anno. Da allora è diminuita molto“. Un concetto, quello di fiducia, sul quale il capo del governo tornerà.
Draghi prova a rassicurare. Si rivolge ai cittadini: “Noi sicuramente faremo tutto ciò che è necessario per aiutare famiglie, imprese, per preservare il potere d’acquisto dei salari, delle pensioni. La disponibilità del governo c’è ed è totale. Disponibilità di governo per aiutare e sostenere le imprese in questo momento difficile“.
Poi l’appello ai partiti della maggioranza a restituire fiducia, attraverso “l’affermazione di una governabilità che si esprime con decisione ma soprattutto con unità. L’unità di intenti è ciò che vogliono vedere oggi cittadini“. Secondo Draghi, se gli italiani devono scegliere “tra la riaffermazione delle identità dei vari partiti o una unità di intenti nell’esecuzione del governo sono certo che scelgono la seconda piuttosto che la prima“.
Serve un coordinamento europeo, aggiunge Draghi, che assicura: “Siamo tutti al lavoro per costruire una risposta comune a uno shock che è comune, come lo Stato per la pandemia. Bisogna ripetere quella esperienza di straordinaria unità nazionale che ha ispirato la nostra azione di governo durante il periodo della pandemia“.