Il decreto del governo per fare fronte al caro energia
Il prezzo alla pompa di benzina e gasolio calano di 25 centesimi al litro, mentre la super bollette energetiche potranno essere pagate fino a 24 rate. Sono i principali provvedimenti decisi dal governo per fare fronte al caro energia.
Il Consiglio dei ministri “ha preso provvedimenti veramente importanti per rispondere alle conseguenze sul nostro Paese della guerra in Ucraina“, ha spiegato il premier Mario Draghi. “Interveniamo per aiutare cittadini e imprese a sostenere i rincari dell’energia, con particolare attenzione alle famiglie più bisognose e alle filiere produttive più esposte. Miglioriamo – ha proseguito il presidente del Consiglio – alcuni presidi a tutela del nostro sistema imprenditoriale“. Nella riunione di palazzo Chigi si è parlato anche dell’afflusso di rifugiati che, ha rivelato Draghi, “stanno aumentando giornalmente e ci aspettiamo che aumentino ancora nelle prossime settimane“. Per questa voce, il governo mette 428 milioni di euro per il 2022.
Il governo mette sul piatto 4,4 miliardi di euro, che si aggiungono ai 16 miliardi già investiti nelle scorse settimane per ridurre le bollette energetiche. Risorse che non arrivano dal bilancio pubblico, ma da una tassa del 10% sugli extra profitti delle aziende di produzione dell’energia, provocati dagli aumenti del costo delle materie prime. Quindi, niente extra deficit.
La misura più attesa e impattante è la più semplice: un taglio netto di 25 centesimi del prezzo alla pompa di benzina e gasolio per 30 giorni, grazie alla riduzione delle accise. Questo dovrebbe consentire ai carburanti di tornare intorno o sotto i 2 euro al litro.
Sul fronte bollette, si allarga la platea delle famiglie che possono usufruire del bonus sociale elettricità e gas, che consente di pagare gli stessi canoni dell’estate scorsa. La soglia isee per accedervi passa da 8 a 12 mila euro. E così i nuclei beneficiari aumentano da 4 a 5,2 milioni.
Per le imprese, la misura più rilevante è la possibilità di rateizzare le bollette di maggio e giugno 2022 per un massimo di 24 mesi. Il governo introduce poi nuovi crediti d’imposta.
Infine, arriva un potenziamento dei poteri e delle risorse degli enti di controllo sui prezzi perché possano conoscere i dettagli dei contratti di fornitura dei produttori, che, a detta del governo, sono piuttosto opachi.