Compromesso nella maggioranza che di fatto rinvia il problema degli indennizzi ai gestori ad un futuro decreto che permette l'approvazione del ddl Concorrenza
La maggioranza ha trovato l’accordo sulle concessioni balneari, la riforma contenuta nell’articolo 2 del Disegno di legge sulla Concorrenza. Il via libera arriva dopo settimane di stallo. Il provvedimento, la cui approvazione è quindi in ritardo rispetto ai piani del governo, è considerato fondamentale dal presidente del Consiglio Mario Draghi per l’attuazione del Pnrr.
Il disegno di legge prevede la messa a gara dei permessi di gestione delle spiagge. Un liberalizzazione fortemente contestata dagli attuali gestori degli arenili. A loro dire, c’è il rdi perdere gli investimenti effettuati negli anni scorsi a favore di multinazionali o fondi di investimento. Una opposizione fatta propria ad esempio dalla Lega e da Forza Italia, che hanno di fatto bloccato l’iter del ddl chiedendo un testo condiviso. Con l’intesa trovata, si prevede un indennizzo per i concessionari che dovessero perdere la concessione dopo la gara. In realtà si tratta di un ulteriore rinvio, perché l’entità degli indennizzi e i criteri per stabilirli sono demandati ad un apposito decreto attuativo del governo. Resta fissata al 31 dicembre 2023 la data entro la quale saranno messe a gara le concessioni balneari, con possibilità di rinvio di un anno in caso di contenzioso.
Accordo a metà che però permette al ddl Concorrenza di riprendere il cammino parlamentare e di essere approvato nelle prossime settimane senza ricorso alla fiducia. Il presidente Draghi la scorsa settimana aveva convocato un Consiglio dei ministri-lampo apposta per farsi autorizzare a la richiesta di mettere la fiducia sul provvedimento.