MILANO. Sarà presentato domani, 30 giugno, presso “Rob de Matt” , il nuovo libro di Goffredo Fofi, intitolato “L’oppio del popolo”, edito da Eleuthera. Si tratta di uno scritto che parla della crisi della cultura, come spiega l’autore: «Senso di colpa e vergogna per come va il mondo e per la nostra incapacità di reagire dovrebbero essere un dato di fatto collettivo, di massa». Secondo Fofi una cultura sempre più spettacolarizzata e manipolata distrae dal concreto agire collettivo, attraverso parole, immagini, e suoni, C’è quindi la necessità di una cultura “critica”, che sappia guardare al mondo con lucidità e, soprattutto, con l’aspirazione a farsi azione, dissintossicandosi dai ricatti e dalle lusinghe del Potere, per capire e quindi fare. L’oppio del popolo è proprio questo tipo di cultura contemporanea, che non è più conoscenza, ma solo uno strumento per ottundere le coscienze.
Goffredo Fofi, classe 1937, è un saggista, attivista, giornalista, critico cinematografico, letterario, e teatrale italiano. Secondo Fofi gli italiani che vivono di “cultura”: «Sono – anzi siamo – milioni, ben piazzati nelle scuole di ogni ordine e grado, nei giornali, nell’editoria, nello spettacolo, nella televisione, nelle radio, nei blog, nei musei, nei festival, negli assessorati alla cultura, nel turismo, nella pubblicità… Siamo la più grande “fabbrica” del Paese, pur se privi di qualsivoglia identità collettiva. Un gran giro di soldi, un gran giro di chiacchiere. Ma al di là del peso economico, non sarà che il sistema di cui facciamo parte – di cui siamo complici – si serve di questo eccesso di cultura anche per distrarci dal concreto agire collettivo, intontendoci di parole, immagini, suoni?».
Simona Cocola