Il segretario del Pd traccia la linea del partito sui referendum sulla giustizia
Il Partito democratico boccia 2 referendum su 5 sulla giustizia. “Netta contrarietà” all’abolizione della legge Severino e alle limitazioni alla custodia cautelare. E’ lo stesso segretario del Pd Enrico Letta ad annunciare le linea del partito durante la Direzione nazionale.
“Contrari a 2 quesiti, sugli altri 3 c’è il parlamento”
“Tre di questi cinque quesiti hanno materie che stanno dentro le proposte in Parlamento. Non ci vedono contrari, ma è dentro il dibattito parlamentare che noi vogliamo che si riesca a dare le risposte“. Insomma, d’accordo sui temi ma è meglio che se ne occupi il Parlamento. No invece agli altri quesiti. “Proporrò di votare no qualora il Parlamento non riuscisse ad approvare una legge prima dei referendum“, ha annunciato Letta, per il quale non si può “stravolgere tutto“.
E a proposito di giustizia, oggi alle 18 l’Aula del Senato sarà chiamata a esprimersi sulla richiesta di Matteo Renzi di sollevare presso la Corte costituzionale un conflitto di attribuzioni contro i magistrati di Firenze che indagano sulla fondazione Open. Il Pd sembra orientato a votare a favore del leader di Italia viva, ma non mancano i dubbiosi. Sul fronte contrario ci sarebbe solo il Movimento 5 stelle, ma non si esclude una doppia astensione per evitare divisioni. Per Renzi, che prepara un intervento di fuoco, dovrebbe invece esprimersi tutto il centrodestra, come già avvenuto nella Giunta per le autorizzazioni.
Nella direzione nazionale, Letta ha parlato anche di futuro: “Dobbiamo affrontare questo anno di avvicinamento alle politiche del 2023 avendo l’ambizione di vincere e non l’istinto di sopravvivere“. Per questo, il segretario nei candidati cercherà soprattutto “gli occhi della tigre” di chi vuole vincere e non pareggiare. Infine sulla legge elettorale: “Se ci fossero le condizioni noi ci siederemo a un tavolo con le altre forze politiche per migliorarla“.