• 23 Novembre 2024
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Giorno della Memoria, Casellati e Fico incontrano la comunità ebraica

Il 27 gennaio si celebra in tutto il mondo il Giorno della Memoria. Come ogni anno in questa giornata carica di significato vengono commemorate le vittime dell’Olocausto. Questa ricorrenza internazionale venne istituita dalle Nazioni Unite il 1° novembre 2005 ed è stata scelta proprio questa data perché il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Milioni di persone vennero sterminate per via della loro razza, nazionalità o ideologia politica dal regime hitleriano. Ma la persecuzione degli ebrei, degli oppositori politici e degli emarginati divenne sistematica anche in altri Paesi che si allearono con la Germania nazista, tra cui anche l’Italia. La stima delle vittime si aggira intorno alle 6 milioni di persone, metà delle quali trovarono la morte nei campi di concentramento. Questo atroce sterminio portò all’eliminazione di circa un terzo degli ebrei presenti in tutto il mondo.

La deposizione della corona di fiori nel luogo simbolo della deportazione degli ebrei a Roma

Oggi in occasione di questa importante giornata commemorativa il presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, e il presidente della Camera, Roberto Fico, hanno deposto una corona di fiori a Roma, in Largo 16 ottobre 1943, luogo simbolo della deportazione degli ebrei romani verso i campi di sterminio.

Le due autorità verranno accolte dal presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni. Alla deposizione, che è iniziata alle 9 di questa mattina, era presente anche la senatrice a vita Liliana Segre.

Giorno Memoria
Da sinistra Roberto Fico, Ruth Dureghello, Maria Elisabetta Casellati, Liliana Segre e Riccardo Di Segni (Facebook Comunità Ebraica di Roma)

L’importanza di non dimenticare nelle parole di Liliana Segre

Questa mattina la trasmissione Rai ‘Che tempo che fa‘ ha pubblicato un significativo post su Facebook per celebrare il Giorno della Memoria. Nel post in questione viene condiviso un ricordo di Liliana Segre sulla drammatica esperienza vissuta in campo di concentramento e sul fortissimo desiderio di sopravvivere nonostante la disumanità e l’orrore di fronte alla quale si è ritrovata una bambina di soli 13 anni: “Ad Auschwitz salutai mio padre, non lo vidi mai più. Quando entrai nel campo avevo 13 anni e non facevo che piangere .Non avevo più niente, niente. Neppure un fazzoletto per asciugare le lacrime. Non ci avevano lasciato niente. Solo il corpo, un corpo che piano piano diventava uno scheletro. La paura di morire per un passo falso o un’occhiata, ti fa diventare quello che i tuoi aguzzini vogliono che tu sia: che tu diventi disumana, egoista.

Chi è stato ad Auschwitz ha sentito per anni l’odore di carne bruciata: non te lo togli più di dosso. Era una realtà talmente spaventosa che quando mi resi conto che il campo era pieno di mucchi di cadaveri, di scheletri che camminavano come fantasmi, di persone in punizione per un nonnulla, di violenza gratuita che poteva scatenarsi per uno sguardo sbagliato o una parola sussurrata a un altro prigioniero… dentro di me, senza che ne fossi conscia, scattò qualcosa. Il desiderio di sopravvivenza, fortissimo. Un desiderio selvaggio, primitivo, che era prima di tutto del mio corpo, che voleva farcela, che non voleva arrendersi. Non fu un ragionamento consapevole, ma un istinto di cui mi sono resa conto solo dopo, quando tutto era finito. Però non sarebbe bastato. Lì dentro non sarebbe bastato voler sopravvivere.

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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