L’acqua è una risorsa unica per il nostro pianeta, non sostituibile e soprattutto di quantità limitata. Elemento fondamentale per la vita, per la società e per le economie. Eppure quasi tre miliardi di persone in tutto il mondo non hanno accesso all’acqua pulita.
Una situazione che è diventata ancora più drammatica in un momento storico come quello attuale, nel quale un gesto apparentemente semplice come quello di lavarsi le mani è fondamentale per contenere la diffusione del Covid-19 e di molte altre malattie infettive.
È quanto emerge dal ‘World Water Development Report 2021‘ che ha valutato lo stato attuale e le sfide per la valutazione dell’acqua in diversi settori e prospettive e identifica i modi in cui la valutazione può essere promossa come strumento per contribuire a raggiungere la sostenibilità.
Il rapporto dell’Unesco evidenzia come una persona su tre e due strutture sanitarie su cinque non abbiano accesso all’acqua pulita. Una situazione che sarà destinata a peggiorare se non ci saranno interventi efficaci, tanto che si stima che entro il 2050 saranno 5,7 miliardi le persone costrette a vivere in zone con carenza idrica per almeno un mese all’anno.
Un quadro reso ancora più grave dall’aumento degli eventi meteorologici estremi che hanno causato oltre il 90% dei grandi disastri nell’ultimo decennio. Cambiamento climatico sta sconvolgendo le condizioni meteorologiche, portando a eventi atmosferici estremi, una disponibilità d’acqua imprevedibile, un aggravamento della scarsità d’acqua e ad una contaminazione delle riserve idriche. Tali impatti possono influenzare drasticamente la quantità e la qualità dell’acqua di cui i bambini hanno bisogno per sopravvivere.
Si stima che entro il 2040 la domanda globale di energia dovrebbe aumentare di oltre il 25% e la domanda di acqua crescere di oltre il 50%. Dunque, secondo il parere degli esperti, sarà fondamentale limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius al di sopra dei livelli preindustriali, per ridurre del 50% lo stress idrico indotto dal clima. Ciò potrebbe salvare la vita di oltre 360.000 neonati ogni anno.
Audrej Azoulaj, direttore generale dell’Unesco, su questo delicato tema ha affermato:
“L’acqua è la nostra risorsa più preziosa, un ‘oro blu‘ al quale oltre 2 miliardi di persone non hanno accesso diretto. Non solo è essenziale per la sopravvivenza, ma svolge anche un ruolo sanitario, sociale e culturale al centro delle società umane”.
Oggi, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, anche l’Unicef è voluta intervenire ricordando che un cambiamento del clima è possibile soprattutto attraverso un cambiamento dell’acqua.
Sono milioni i bambini sono a rischio idrico in tutto il mondo, motivo per cui ha divulgato un decalogo in cui si evidenziano le conseguenze della carenza idrica e di acqua pulita nel mondo:
“Adattarsi agli effetti del cambiamento climatico sull’acqua proteggerà la salute dei bambini e salverà le loro vite – conclude l’Unicef. – Usare l’acqua in modo più efficiente e passare a sistemi idrici a energia solare ridurrà i gas serra e proteggerà ulteriormente il futuro dei bambini. Il mondo ha bisogno di un’intelligenza dell’acqua. Tutti hanno un ruolo da svolgere, e non possiamo permetterci di aspettare“.