L’11 dicembre si celebra la Giornata Internazionale della Montagna e il tema di questa edizione è il turismo sostenibile ad alte quote. Per le zone montane risulta necessario considerare le strategie per favorire la biodiversità e conservare il paesaggio esistente.
Oltre a ciò, chi promuove questa giornata deve pensare a curare ogni aspetto legato alla vita lontano dai grandi centri della pianura. Una realtà più a misura umana, una cultura semplice ma autentica, un grande spirito di coesione sociale, un immenso patrimonio offerto dalla natura.
Chi vive in montagna può realizzare prodotti rari di alto artigianato, esaltandone la bellezza è l’utilità in un contesto locale ricco di folclore e tradizioni.
Concentrandosi sul discorso del turismo, si deve ricordare che la pandemia ha colpito duramente una branca che attrae fino al 20% dell’intero settore mondiale di questi servizi economici. I fondi destinati alle località in quota hanno avuto un taglio maggiore rispetto ad altre.
Le associazioni pubbliche montane, già poco considerate a livello statale, hanno dovuto subire colpi che le rese più fragili che nel passato anche recente. Questo non va letto nell’ottica di trascurare questi luoghi, bensì di riconsiderarli alla luce di un maggior rispetto sociale ed ambientale.
Serve dunque mobilitare l’opinione pubblica con più proposte attive sul territorio per attivare un circolo virtuoso che attragga investimenti e sponsor.
Le proposte italiane relative al mondo della montagna, in questa sua giornata internazionale, spaziano in numerose regioni dell’arco alpino nel Nord della nazione. Il periodo natalizio, tra mercatini, specialità tipiche, meraviglie fisiche, costruzioni e vicende risalenti a periodi anche remoti, assicura una vasta varietà di sorprese in 20 borghi sulle Alpi. Tutti i centri montani suggestivi e meritevoli di essere visitati.
Limone Piemonte nel Cuneese accoglie i visitatori attraverso l’Alta via del Sale nel comprensorio sciistico della Riserva Bianca. Sestriere, comune più elevato d’Italia, è al centro dell’estesissima Via Lattea al confine con la Francia, in aree esaltate dalle Olimpiadi invernali del 2006.
In Valle d’Aosta troviamo Ayas, ai piedi del massiccio del Monte Rosa, ricco di suggestioni dell’artigianato locale ad Antignod, mentre a Champoluc ci sono esempi di cultura walser, presenti pure nella contigua vallata di Gressoney-Saint-Jean. Nella valle vicina ecco Breuil-Cervinia sotto il monte Cervino, collegato con il comune elvetico di Zermatt.
Una delle bellezze della valdostana Cogne in inverno sono le almeno 150 cascate di ghiaccio nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, il regno naturale degli stambecchi. A Courmayeur ci si trova al cospetto del Monte Bianco, la maggiore cima delle Alpi.
Passando alla Lombardia, si arriva a Livigno, provincia di Sondrio, patria dello sport invernale che si estende in direzione della valle Engadina in Svizzera. Tanta arte, sacra e profana, dei secoli passati è possibile ammirare nella vicina Bormio in Valtellina.
La provincia di Bolzano saluta i turisti a Vipiteno con il suo centro storico ed il suo mercatino di Natale. A Bressanone si distinguono le costruzioni dell’epoca barocca e di un museo in stile Rococò. Da visitare anche Castelrotto per la sua arte sacra. Panorami mozzafiato sono assicurati a Funes, Ortisei e San Candido, sia naturali sia artistici.
Cortina d’Ampezzo nel Veneto bellunese, cuore delle Dolomiti, si sta preparando per le Olimpiadi del 2026 con Milano. In Friuli-Venezia-Giulia da non perdere Forni di Sopra in provincia di Udine. Sport, edifici religiosi e profani aspettano le persone. Sappada, alle sorgenti del Piave, e Sauris sorprendono chiunque con la sua arte e la gustosa cucina. A voi la scelta per le ferie natalizie, purché in montagna!