CAGLIARI. Gigi Riva compie oggi 75 anni. E’ nato a Leggiuno il 7 novembre 1944, ma gran parte della sua vita l’ha trascorsa a Cagliari, una città che ha amato e ama in modo viscerale. Da qualche giorno il telefono della sua casa squilla, per ammiratori e amici che lo riscaldano di affetto. “Sì, davvero tanta gente mi vuole bene: io non do tanta soddisfazione, ma questo affetto lo sento e mi fa davvero piacere”, ribadisce uno dei simboli indelebili del calcio isolano. E, aggiunge: “Settantacinque anni sono tanti, si va in discesa…Ho superato bene qualche acciacco degli ultimi tempi, diciamo che mi accontento”, prosegue il bomber di Cagliari e Nazionale al telefono. Con la maglia rossoblu , Riva è stato tre volte capocannoniere di serie A, 164 gol in 315 partite di campionato, lo storico scudetto dell’aprile 1970. Con la maglia azzurra, invece, Riva resta tuttora imbattuto: 35 gol in 42 partite.
“Il calcio mi diverte ancora – sottolinea – registro e rivedo la sera, con calma, al culmine delle mie giornate in casa con figli e le nipoti, ne ho cinque e tutte femmine, e loro sanno che il nonno ha sempre un regalo tra le mani. Certo, il calcio è cambiato, ma c’è spazio e divertimento per tutti, da chi gioca per salvarsi a chi fa le Coppe. E poi che soddisfazione questo Cagliari”.
Un neo che non Riva non sopporta nel mondo del pallone e in generale è il razzismo. “C’e’ nella vita di tutti i giorni, durante la settimana e per le vie delle nostre città – dice con l’unica nota di amarezza -. Poi e’ inevitabile che la domenica l’imbecille non si trattiene. Alla gente dico: continuate ad andare allo stadio, ma comportatevi bene. Il calcio ne ha bisogno, per andare avanti“.