Geremia, studente di 17 anni che frequenta il liceo scientifico “Ulisse Dini” di Pisa, ha vinto il primo round di quella che può essere considerata una vera e propria battaglia intrapresa nei confronti della scuola per il riconoscimento della sua nuova identità sessuale. Il giovane ha iniziato il percorso di transizione verso una nuova identità maschile.
Il collegio dei docenti, che si è riunito ieri, ha approvato a stragrande maggioranza l’attivazione di una carriera alias per quegli studenti che desiderano essere chiamati con il nome corrispondente a un genere diverso da quello anagrafico. Ora spetterà al consiglio d’istituto, che si riunirà la massimo per inizio gennaio, a dover ratificare la decisione.
La storia dello studente di quarta liceo è salita agli onori della cronaca dopo un’intervista-denuncia rilasciata al quotidiano La Nazione e il seguente servizio realizzato dalla trasmissione tv Le Iene. Geremia, nato Giulia, con l’aiuto e il supporto dei genitori, aveva chiesto all’istituto la possibilità di avviare la carriera di alias e quindi di essere chiamato con il nome che si era scelto.
In un primo momento la scuola si era opposta di applicare il “Regolamento per l’attivazione e gestione della carriera alias“, che ha lo scopo di garantire alle studentesse e agli studenti in transizione di genere la possibilità di vivere in un ambiente di studio sereno, attento alla tutela della privacy e della dignità dell’individuo.
La dirigente scolastica aveva motivato il proprio diniego dichiarando che la scuola non era ancora pronta ad affrontare un passo del genere e che avrebbe potuto urtare la sensibilità del corpo docente. Sensibilità, che dopo il 90% di preferenze a favore di questa iniziativa da parte dei professori, sembra propendere nettamente verso quegli studenti, che proprio come Geremia, non si sentono più a proprio agio nel corpo in cui sono nati.
L’opposizione iniziale da parte dei vertici della scuola aveva spinto gli studenti del ‘Dini’ a occupare la scuola in segno di solidarietà nei confronti del compagno di scuola. La protesta studentesca aveva catalizzato l’attenzione dei media e dato il via a un fiume di polemiche, anche tra noti esponenti della politica locale, che avevano costretto la preside a fare marcia indietro e prendere il considerazione la richiesta della famiglia, e soprattutto del giovane, compiendo “tutti i passaggi necessari” previsti dall’iter istituzionali.
Tra i primi politici a schierarsi a favore di Geremia e manifestare la propria solidarietà spicca l’assessore regionale all’Istruzione, Alessandra Nardini. Dopo l’approvazione della carriera alias da parte del collegio docenti l’assessora ha dichiarato a La Nazione: “Quanto accaduto è una bella notizia. Tutto ciò che può rendere la scuola un luogo inclusivo non può che trovarmi d’accordo“. Infine ha sottolineato che questo risultato è stato possibile anche grazie all’impegno dimostrato dagli studenti che hanno sostenuto il proprio compagno e lottato contro le discriminazioni per “difendere i diritti di tutte e tutti”.
Alle pagine de la Nazione, primo quotidiano a occuparsi del caso, Geremia ha manifestato la propria soddisfazione per il risultato raggiunto: “Si tratta della prima di molte altre conquiste che saranno frutto di lunghe e costanti lotte che porterò avanti accompagnato da tutte le persone che mi hanno affiancato finora“. Il 17enne ha poi voluto ringraziare tutte le persone che lo hanno supportato in questa battaglia ed è convinto che questa conquista aiuterà tutte le persone che nel prossimo futuro si ritroveranno a vivere una situazione simile alla sua.