• 15 Novembre 2024
  • AMBIENTE

Geo Florenti presenta la prima lampada a consumo zero

La prima lampada a consumo zero è Made in Italy, inventata da un artista che da dieci anni lavora con la luce. Geo Florenti, 42 anni, transilvano di Sibius, in Italia dal 1991, ha presentato in questi giorni il prototipo al Politecnico di Milano agli studenti della Scuola del Design. Si tratta di una cella fotovoltaica posta davanti a una fonte luminosa a led, che raccoglie l’energia che andrebbe dispersa, e, via cavo, alimenta un’altra lampada, anche al di là della parete. «Da ora si fa sul serio – si legge sulla sua pagina Facebook -. In passato dipingevo, ora creo luce. L’arte diventa tecnologia. Questa è la prima lampada che illumina e ricicla energia. Con una reazione a catena tutta la casa può essere illuminata a costo zero», dichiara Florenti. L’artista ha realizzato la sua prima installazione nel 2009, illuminando nella Galleria Corsini di Roma la Danzatrice di Canova e il S. Giovanni Battista di Caravaggio, oltre alle sculture e una sala del Museo Andersen sfruttando l’energia di una lampada alogena da 40 watt dell’atrio della struttura.

lampada geo florenti
Foto Facebook Geo Florenti

Mesi fa con una sola lampadina e celle fotovoltaiche ha illuminato 12 opere di nomi di spicco – tra cui Michelangelo Pistoletto e Giosetta Fioroni – esposte in una sala buia della Biblioteca Vallicelliana nella prima mostra a consumo zero. Alcuni esempi di riuso dell’energia da fonti luminose recuperata dalle celle fotovoltaiche sono: accendere altre lampade, ricaricare telefonini, illuminare insegne e cartelloni pubblicitari, alimentare le lucine dell’ albero di Natale, le torri-faro sulle autostrade o i punti di Sos. «L’idea di Florenti è innovativa: la luce tradizionale di musei e gallerie può essere riutilizzata per illuminare le opere con luci a led. Abbattere il consumo del 20-30% sarebbe un successo enorme», ammette Mauro Annunziato, direttore della Divisione Smart Energy dell’Enea, che impegna 90 persone nella ricerca su come combinare energia, sviluppo e nuovi servizi delle “città intelligenti” in chiave di sostenibilità ambientale e sociale, aspetto ecologico, e comfort delle persone.

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