Questa mattina, intorno alle ore 10, alla banchina 22 del porto di Ancona sono iniziate le operazioni di sbarco dei 73 migranti a bordo della nave di Medici Senza Frontiere Geo Barents. Sempre nello stesso porto appena due sere fa era arrivata la Ocean Viking, con 37 naufraghi a bordo, ripartita ieri mattina.
I migranti, tra i quali 16 minori non accompagnati, sono stati soccorsi il 7 gennaio scorso, trovati a largo delle coste libiche a bordo di un gommone sovraffollato.
Le operazioni preliminari allo sbarco erano iniziate poco prima delle 8 con il personale sanitario salito a bordo per i primi accertamenti sanitari. Le autorità portuali hanno fatto sapere che il campo di accoglienza predisposto dalla protezione civile rimarrà sulla banchina anche nei prossimi giorni. Sul posto i servizi sociali del Comune e l’assessora Emma Capogrossi.
L’imbarcazione è arrivata allo scalo marchigiano, assegnato dal Ministero dell’Interno, con un giorno di ritardo, dopo cinque giorni di navigazione a velocità ridotta a causa del maltempo. Un’assegnazione capace di scatenare indignazione e malumori tra i vertici di Msf che hanno denunciato la grande distanza tra Libia e il capoluogo marchigiano.
“Un’inutile sofferenza” l’ha definita Fulvia Conte, responsabile dei soccorsi a bordo. Ha poi evidenziato come con l’assegnazione di un porto più vicino di Ancona si sarebbero evitate inutili sofferenze fisiche causate del mare grosso, nello specifico il mal di mare a migranti e staff dell’imbarcazione.
“Da quando il governo ha iniziato la sua gestione, gli arrivi di migranti sono quasi duplicati in Italia mentre la partecipazione in questi arrivi delle nostre navi si è ridotto dal 22 al 7%, si è incrementato del 100% il numero d arrivi“. Così il capomissione di Msf Juan Matias Gil ad Ancona dopo l’approdo della Geo Barents dopo giorni di navigazione con 73 persone salvate al largo della Libia.
“È un altro modo – sostiene – di manipolare i dati prendendo quelli di una settimana in cui il meteo non aiuta le partenze per dichiarazioni irresponsabili“.
E sull’argomentazione secondo cui la stazza della nave (lunga 80 metri) permetterebbe una navigazione ‘agevole’ anche con onde alte, Gil replica al ministro Piantedosi: “Non è vero che siamo stati due-tre settimane in mare con questo meteo: l’informazione va data correttamente e non manipolata, – conclude – a tutte le persone che dicono così le invito a venire a bordo d’inverno e vedere com’è la sofferenza e la vita sulla nave in queste condizioni“.
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