• 20 Novembre 2024
  • AMBIENTE

G7 Ambiente: l’impegno a tutelare la biodiversità nella Carta di Metz

METZ. Al termine del G7 dei ministri dell’Ambiente, svoltosi nella città francese nei giorni scorsi, è stata siglata la “Carta di Metz sulla biodiversità”, firmata anche dal ministro degli Usa, Andrew Wheeler, pur con un paragrafo, il 26, inserito per sottolineare l’intenzione americana di ritirarsi dall’Accordo di Parigi sul clima. L’Italia ha aderito alla proposta francese per la creazione di una Emission Control Area – Zona a basse emissioni di zolfo e ossidi di azoto nel Mediterraneo. La proposta era stata presentata presso l’Organizzazione Marittima Internazionale a gennaio, in quanto, se accolta, abbasserebbe il limite di zolfo nei carburanti delle navi allo 0,1% entro il 2020. Il fatto è che, in questo caso, potrebbero circolare solo i natanti dotati di motorizzazione rispondente allo standard Trier III, che riduce fino all’80% il rilascio di ossido d’azoto rispetto ai livelli di riferimento registrati nel 2000, e quindi, come precisato dal ministro Costa, è necessario adeguare le capacità infrastrutturali e operative delle imprese marittime operanti in Italia e negli altri Paesi Mediterranei.

ministro costa

L’accordo di Metz fa assumere a livello internazionale ai governi la tutela della biodiversità, problema ambientale e del benessere umano: i paesi firmatari, si legge nel documento, s’impegnano ad “accelerare e intensificare i loro sforzi per mettere fine alla perdita di biodiversità, incoraggiare l’impegno di altri attori, sostenere l’elaborazione e la messa in opera di un quadro mondiale post-2020 per la biodiversità”. Il ministro francese della Transizione ecologica, Francois De Rugy, ha affermato che «la Carta di Metz sulla biodiversità permette di dare una prima risposta concreta e rapida alla pubblicazione del rapporto dell’Ipbes», lo studio dell’organismo Onu in materia, che riguarda il rischio di estinzione di un milione di specie animali e vegetali.

biodiversita tigre bianca

Il dossier “Biodiversità a rischio”, redatto da Legambiente nel maggio dello scorso anno, si apre con queste affermazioni: La varietà degli organismi viventi presenti sulla Terra, una risorsa fondamentale per la nostra sopravvivenza, e una ricchezza economica e sociale. La parola “biodiversità” racchiude tutto questo. Grazie, infatti, ad un’evoluzione di circa 4 miliardi di anni la diversità biologica di geni, specie ed ecosistemi è sinonimo di ricchezza, di varietà e di coesistenza delle varie forme di vita. Ognuna delle 1.900.000 specie viventi conosciute svolge un ruolo specifico nell’ecosistema in cui vive e proprio in virtù del suo ruolo aiuta l’ecosistema a mantenere i suoi equilibri vitali. La scomparsa di anche una sola di queste potrebbe quindi portare ad un’alterazione irreversibile, con conseguenze sui molti beni e servizi che questo capitale naturale ci offre, dal cibo alle materie prime, dalla mitigazione del clima all’acqua.

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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