Alle 2 del mattino è arrivata una nota della società Whirlpool che ha confermato la chiusura della sede di Napoli e il licenziamento collettivo di 340 operai
Le lettere di licenziamento agli operai Whirlpool saranno spedite dal prossimo 22 ottobre. La dirigenza ha confermato la chiusura della sede di Napoli e la relativa procedura di licenziamento per 340 operai.
Questo è quanto riporta una nota emessa questa notte alle due del mattino dopo un incontro con i sindacati. Nella nota si confermano gli incentivi all’esodo per 85mila euro o il trasferimento di tutti i lavoratori presso la sede nella provincia di Varese
Il consorzio di 7 aziende individuate da Invitalia aveva chiesto tempo fino al 15 dicembre ma l’azienda ha detto no. L’ipotesi è quella di realizzare un hub di mobilità sostenibile cui sta lavorando un Consorzio, ma il progetto non è attuabile prima del 15 dicembre. Le lettere di licenziamento dovevano essere inviate lunedì 18 ma non partiranno prima di venerdì 22 ottobre. C’è stato infatti il rinvio da parte del tribunale di Napoli della discussione del ricorso presentato dai sindacati contro l’attività antisindacale di Whirlpool per quella data.
Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico e Rosario Rappa, segretario generale Fiom-Cgil Napoli attaccano l’azienda accusandola di “scaricare i lavoratori”. I sindacati annunciano l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori nello stabilimento di via Argine per decidere le prossime iniziative.
Dopo il mancato accordo con Whirlpool, convocato per martedì 19 ottobre un nuovo tavolo al Mise alla presenza dei ministri Giancarlo Giorgetti e Andrea Orlando. Il segretario nazionale Fim Cisl Massimiliano Nobis, il segretario generale della Fim Cisl Campania Raffaele Apetino e il segretario generale Fim Napoli Biagio Trapani assicurano non lasceranno nulla d’intentato. “C’è ancora spazio per una soluzione per i 340 lavoratori del sito di Napoli. L’impegno del governo Draghi con i Ministri Giorgetti e Orlando nel trovare una soluzione industriale alla vertenza deve essere tradotto ora in un accordo e in un piano industriale di prospettiva. Il tempo è ormai scaduto, ci attendiamo nel prossimo incontro concordato al MISE per martedì 19 ottobre che il Governo confermi la nostra richiesta di garantire la continuità lavorativa dei 340 dipendenti di Napoli“.