ROMA. Francesca Giuliano, 34enne romana, è uno dei personaggi televisivi e social più seguiti del momento, tra i protagonisti più amati nella trasmissione “Avanti un altro” di Paolo Bonolis. Nel programma di Canale 5 rappresenta una donna anni’50, e Francesca attraverso questo personaggio ha cercato di trasmettere il messaggio che la donna maggiorata è una donna in salute. Ma il percorso che l’ha portata alla popolarità e al successo non è stato tutto “rose e fiori”, spesso costellato da atti di bullismo e discriminazione, ricevuti ancora oggi da qualche leone da tastiera, dovuti alla sua fisicità prosperosa. La show girl dopo aver denunciato pubblicamente le deprecabili aggressioni verbali del tipo “cicciona” oppure “grassona” , ha deciso di agire in concreto per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento divenendo testimonial del progetto video “D Di Donne” contro violenze e discriminazioni verbali e fisiche. La Giuliano ha voluto lanciare un messaggio forte per esortare a combattere e non rassegnarsi davanti alle ingiustizie subite: “Siate voi stesse, accettatevi, senza curarvi dell’ignoranza di chi ci insulta e se la vostra fisicità si differenzia dalla media sappiate che è un pregio, non un difetto, fatene il vostro punto di forza“.
Nel video, oltre a Francesca ci sono altre sette donne, ognuna portatrice di un valore e di un modo di essere differente. Otto donne che rappresentano le varie generazioni femminili accomunate da un unico obbiettivo : denunciare violenze e discriminazioni, verbali, fisiche e di genere. Anche l’interprete del pezzo, l’artista androgino Ermafrodito, ha subito e subisce vessazioni verbali ed emarginazione a per la sua natura che definisce “biumana”. Il cantante ha deciso combattere la depressione causata dalla cattiveria altrui attraverso la creatività artistica: “Il linguaggio universale della musica ha la forza di trasmettere con immediatezza il messaggio di tolleranza. In ognuno di noi coesistono un lato maschile ed uno femminile più o meno accentuati che delineano la nostra fisicità e la nostra sensibilità: chi può affermare che nei gesti del linguaggio del corpo o nella voce o nel modo di pensare questa affermazione non lo riguardi affatto? Accettarsi è il primo passo per rispettare gli altri: siamo tutti Ermafrodito”