Dopo settimane di trattative sembra sia arrivata la svolta sulla fornitura di tank all’Ucraina: gli Stati Uniti sarebbero pronti a inviare gli Abrams M1, considerati punta di diamante dell’equipaggiamento militare made in Usa, e la Germania a fornire i Leopard negati fino a qualche giorno fa. A diffondere la notizie alcune prestigiose testate giornalistiche statunitensi e tedesche.
Si tratta di carri armati invocati a lungo da Kiev, che secondo i vertici militari ucraini sarebbero fondamentali per il cambiamento delle sorti del conflitto conflitto giunto ormai all’undicesimo mese.
Le indiscrezioni giunte dalla stampa affermano che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il cancelliere tedesco Olaf Scholz avrebbero trovato finalmente un accordo. L’intesa avrebbe giovato soprattutto al capo dell’esecutivo tedesco, sotto pressione da giorni per aver rifiutato di far andare la Germania avanti da sola e che così ottiene un importante risultato diplomatico.
Dura la replica di Mosca affidata dell’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov che afferma: “Le forze armate russe distruggeranno i carri armati M1 Abrams di fabbricazione statunitense e altri equipaggiamenti militari della Nato se verranno forniti all’Ucraina“.
Secondo Antonov, Washington vuole infliggere alla Russia una “sconfitta strategica“. E “l’analisi dell’intera sequenza delle azioni di Washington mostra che gli americani stanno costantemente alzando l’asticella dell’assistenza militare al loro governo fantoccio“.
La vera svolta sull’invio dei carri armati, a stretto giro, si vedrà però sul terreno, dove gli ucraini potranno contare sulle armi più forti invocate stamani anche dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, alla sua prima bilaterale ufficiale con il neo ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius.
Per ora la fornitura prevista comprenderà un numero consistente di Abrams M1 americani e 14 Leopard 2A6 provenienti dalla Bundeswehr. Ma la Germania, alle prese con un inventario, sta valutando le possibilità dell’industria, e Rheinmetall ha già fatto sapere di poter inviare 139 Leopard.
Abc News ha poi reso noto che con l’ok di Berlino altri 12 Paesi europei (Polonia in testa) sarebbero pronti a inviare almeno altri 100 superpanzer tedeschi. Ma secondo le stime di Pietro Batacchi, direttore della Rivista italiana difesane, servirebbero circa 5-600 carri armati all’esercito di Kiev per lanciare una vera controffensiva e recuperare i territori persi.