SANREMO. La maratona musicale, dopo 5 ore di canzoni, ospiti d’onore, siparietti non tutti memorabili, si è conclusa con un esito a sorpresa: la vittoria di Mahmood con “Soldi”. Al secondo posto Ultimo con “I tuoi particolari”, il super favorito della vigilia, che ha sfogato la propria delusione polemizzando con i giornalisti. Niccolò Moriconi (questo il suo nome) ha talento, ma non brilla certo per umiltà. Terzo posto per Il Volo, ottenuto più per la notorietà e la bravura degli interpreti che non per la canzone “La musica che resta” portata al festival.
La serata conclusiva del 69esimo festival si è aperta con il direttore artistico e padrone di casa impegnato a ringraziare e ad avere l’umiltà di scusarsi per le cose (poche) che nella rassegna non hanno funzionato, cosa che sembra ormai passata di moda.
Poi è partita la gara con uno dei pezzi socialmente più impegnati, interpretato da Daniele Silvestri e Rancore. Uno dopo l’altro tutti i concorrenti sono saliti sul palco dell’Ariston ed hanno cercato di dare le interpretazioni più convincenti. Dopo il primo blocco di sei canzoni, tra cui “I tuoi particolari” di Ultimo, che ha ottenuto l’ennesima ovazione del pubblico dell’Ariston, vi è stato un omaggio all’avanspettacolo, forma di spettacolo esaltata da Erminio Macario. Baglioni, Raffaele e Bisio (novelli emuli del Trio Lescano) hanno dato una divertente interpretazione di “Camminando sotto la pioggia”. Dopo alcune altre canzoni in gara vi è stata la simpatica intrusione di Renato Pozzetto, che davanti all’Ariston ha proposto il suo celebre cavallo di battaglia “La vita e la vita l”è bela…” accompagnato da Lo Stato Sociale.
Pubblico in delirio per l’ospite più atteso della serata conclusiva, Eros Ramazzotti. Emozionato per la ricorrenza dei 25 anni dal suo debutto al festival, ha donato una super interpretazione di “Vita ce n’è” poi ha duettato con Baglioni sulle note di “Adesso tu”, prima di cantare insieme a Luis Fonsi la hit del momento “Per le strade una canzone” che ha scatenato il pubblico in un ballo collettivo. Molto brava si è confermata anche Elisa, prima con il suo ultimo successo, poi ricordando Luigi Tenco, con “Vedrai vedrai”, in tandem con Baglioni Poi dopo 4 serate di attesa è arrivato il piatto forte di Virginia Raffaele, le imitazioni. In rapida successione ha proposto Giusy Ferreri, Patty Pravo e Mannoia, in un crescendo che ha esaltato le sue notevoli doti canore. Davvero brava.
Poi la gara canora si conclude, saluti, baci ed abbracci tra tutti, in attesa di decretare il vincitore.
Fatti i calcoli, arriva il verdetto. Vince la 69esima edizione del Festival di Sanremo “Soldi” di Mahmood, davanti a “I tuoi particolari” di Ultimo e la “Musica che resta”, del Volo.
Nelle ultime tre posizioni si piazzano: Anna Tatangelo, Einar, Nino D’Angelo con Livio Cori. Poi cala il sipario.
E’ stato un festival lungo, intenso, che ha avuto un suo stile, che non ha infiammato, ma ha saputo tenersi lontano dalla ricerca dal sensazionalismo e dall’arma delle polemica. Ha lodevolmente puntato sulla canzone e sull’arte italiana. Evviva.
IV SERATA – CRONOLOGIA
Venerdì 8 febbraio
A NADA E MOTTA LA GARA DEI DUETTI
SANREMO. La IV serata, quella della vigilia della finale, è stata interamente riservata ai duetti. I 24 cantanti in gara hanno riproposto i loro motivi in modo originale, con arrangiamenti diversi, ma soprattutto facendosi accompagnare in scena da artisti amici. In generale vi sono state performances gradevoli, in qualche caso di grande livello, come quella che ha visto Loredana Bertè interpretare insieme ad Irene Grandi la sempre più convincente “Cosa ti aspetti da me”. Per loro tutto il pubblico dell’Ariston è scattato in piedi per decretare l’ovazione, già tributata alla cantante siciliana nei giorni scorsi.
La giuria d’onore, presieduta da Mauro Pagani, ha premiato come miglior duo, una coppia molto originale formata dal giovane Motta e dalla “navigata” Nada, che ha rivissuto le emozioni di quando giovanissima, nel 1969, si presentò al Festival e vinse con “Ma che freddo fa”. Sono piaciuti anche i Negrita con Ruggeri e Roy Paci, Simone Cristicchi con Ermal Meta e Ultimo con Fabrizio Mori.
Molto originale le esibizioni di Paola Turci con Beppe Fiorello e di Bungaro con la coppia di danzatori Eleonora Abbagnato – Friedemann Vogel. La serata ha accesso anche i riflettori sulla realtà difficile di Genova, dopo la tragedia legata al crollo del Ponte Morandi, che proprio oggi ha visto l’inizio dell’opera di demolizione. Claudio Baglioni ha dedicato parole di speranza e di incitamento.
Questa sera il Festival si conclude con il ritorno in scena di tutti i 24 cantanti, che daranno il meglio per conquistare la vittoria assoluta, ma anche uno degli altri ambiti titoli. Vincere a Sanremo è tornato ad essere un fatto di grande prestigio e poi apre le porte per rappresentare l’Italia all’Eurofestival. Tra gli ospiti della serata Eros Ramazzotti, che celebra i 25 anni dal suo debutto al festival. Appuntamento su Rai Uno alle 20,40 e si andrà avanti sino a notte fonda.
III SERATA – CRONOLOGIA
Giovedì 8 febbraio
Il pubblico canta con Tozzi e Raf
SANREMO. La terza serata del Festival è stata caratterizzata da una minor presenza sulla scena di Baglioni, che aveva monopolizzato la serata precedente. I protagonisti sono stati diversi, ma la hit del gradimento se la è aggiudicata il duo Raf-Tozzi che ha fatto venire i brividi con un’apparizione che è stata la prova generale del concerto che presto porteranno nelle maggiori città italiane.
L’inizio ha visto Virginia Raffeale offrire una originale interpretazione della celebre “Mamma”. Poi la scena è stata presa da Antonello Venditti con “Sotto il segno dei pesci” e poi ha duettato con Baglioni sulle note di “Notte degli esami” dopo aver ricordato la gioventù comune visssuta a Roma.
E’ stato dato spazio ad un lungo e divertente duetto tra Bisio e Raffaele a tema ambientale, che è ruotato intorno al motivo del compianto Sergio Endrigo “Ci vorrebbe un fiore”, che si è concluso con l’apparizione in scena di un coro di voci bianche. Un altro interprete di successo del passato, Pino Donaggio, è stato rievocato con un’emozionata interpretazione di “Io che non vivo” da parte di Baglioni e di Alessandra Amoruso, che ha deliziato la platea con il suo ultimo successo discografico, lanciato per festeggiare i 10 anni di carriera. Sorprendente intrusione di Ornella Vanoni, che ha fatto della simpatica autoironia sulla propria età e sulle sue ancora vive bramosie d’amore. La platea dell’Ariston è andata in estasi per l’attesa esibizione di Tozzi e Raf che hanno offerto pagine memorabili di musica italiana, rispolverando i loro maggiori e rispettivi successi, concedendo un’anteprima della tournee che inizieranno a breve. Poi insieme ai tre presentatori, in un improvvisato, quanto efficace, quintetto, hanno cantato “Gente di mare”. Prima di lasciare il palco, il pubblico, tutto in piedi, ha intonato “Si può dare di più”, motivo scritto da Raf che vinse il festival con Tozzi, Morandi e Ruggeri.
L’angolo della satira è stato appannaggio di Paolo Cevoli, il famoso Sindaco di Zelig, che ha lanciato la bislacca proposta di spostare il festival in Romagna, inserendo una novità: maggiore presenza di belle donne, dicendo “qui se si esclude la presentatrice le più gnocche sono Patty Pravo e Loredana Bertè!”
A proposito di donne, è poi stata la volta di Serena Rossi, che ha regalato un intenso assaggio della interpretazione che proporrà nello sceneggiato dedicato a Mia Martini, che sarà trasmesso martedì su Rai, per rendere omaggio e rivalutare una straordinaria interprete della musica italiana. Non ha convinto del tutto l’intermezzo surreale di Fabio Rovazzi, con gag troppo scontate e prive di originalità.
Per quanto riguarda la competizione, anche nella serata di giovedi, si sono esibiti 12 concorrenti, tra i quali ha convinto particolarmente Ultimo, che ha confermato di meritare di essere nel novero dei favoriti. Gli altri interpreti, a cominciare da Paty Pravo, hanno offerto performances più convincenti rispetto alla serata inaugurale. Polemiche, soprattutto sui social, nei confronti del look di Anna Tatangelo, contro la quale si sono scatenate ironie e cattiverie assortite per la sua pettinatura, poco adatta ad una soirée.
Questa sera, venerdì 8 febbraio, sul palcoscenico dell’Aruston tutti i 24 cantanti in gara presenteranno una canzone diversa da quella con cui concorrono e la interpreteranno insieme ad un partner. Dunque per gli appassionati della muisca leggera italiana ci sarà un’altra serata davanti alla tv da non perdere.
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Giovedi 7 febbraio
SANREMO GRANDI OSPITI E IRONIA SUL PALCO
SANREMO. Assoluto mattatore della seconda serata del Festival è stato Claudio Baglioni, che per dare brio alla rassegna è stato per la maggior parte del tempo sul palcoscenico dell’Ariston. Ha cantato, scherzato con l’altro Claudio (Bisio), ma soprattutto con Virginia Raffaele, anche lei più disinvolta che nella serata inaugurale; ha duettato con una Fiorella Mannoia in gran forma, ha accolto Pippo Baudo per due brevi comparsate, invero piuttosto inutili.
Spumeggiante il siparietto tra Bisio e la biondissima Huntziker, collaudata copia dello spettacolo, che hanno lanciato il progetto politico “la lega dell’amore”, che non mancherà di suscitare polemiche. Poco prima delle 23 il pubblico in sala, ma anche i teenagers davanti agli schermi sono andati in delirio per Marco Mengoni, che ha interpretato “Ola”, successo del momento, in coppia con Tom Walker e poi ha dato vita ad un intenso duetto con Baglioni, in un singolare ricordo di Battisti. Virgilia Raffaele ha poi proposto una ironica interpretazione della Carmen di Bisset. Ironia e satira politica graffiante ha debuttato al festival con Pio e Amedeo . I due comici foggiani ne hanno avute per tutti da Berlusconi al Pd e a Salvini (che ha tempestivamente replicato con un tweet sarcastico); non risparmiando Baglioni e Baudo.
Gran finale con Riccardo Cocciante in forma canora smagliante.
Tra un ospite e un altro, tra un siparietto e una comparsata c’è stata la gara. 12 i cantanti, che si sono esibiti nella seconda serata: hanno riproposto le loro canzoni, quasi sempre in modo più convincente rispetto al debutto, confermando che il palco dell’Ariston fa venire la tremarella tanto ai più navigati, che ai debuttanti. La più convincente ed acclamata dei cantanti in gara è stata Loredana Bertè, che ha offerto un’interptretazione intensa e carica di passione di “Cosa ti apetti da me”. Al termine il pubblico le ha tributato un’autentica ovazione, per quella che forse è la sua migliore apparizione al festival dove era già stata altre 10 volte.
Questa sera, giovedì 8 febbraio, vi sarà la terza serata del Festival che vedrà ritornare sul palcoscenico gli altri 12 cantanti in gara ed avrà molti ospiti del mondo della canzone e dello spettacolo. Ospiti Antonello Venditti, Alessandra Amoroso, Umberto Tozzi e Raf, Serena Rossi, Paolo Cevoli, Fabio Rovazzi.
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Mercoledì 6 febbraio
SANREMO PARTE SENZA SPENSIERATEZZA
SANREMO. Il Festival della canzone italiana è partito con i padroni di casa, i conduttori Baglioni. Bisio e Raffaele, timorosi, persino impacciati. Rompere il ghiaccio non è mai facile, soprattutto se ci sono milioni di telespettatori incollati al video e soprattutto tanti critici pronti ad aspettarti al varco. Non poteva essere diverso dopo l’edizione spettacolare proposta lo scorso anno dal direttore artistico Baglioni. Poi poco alla volta il festival ha trovato il giusto ritmo ed è filato via in modo un po’ scontato, ma in fondo gradevole. Anche perchè la prima serata doveva essere ed è stata la vetrina delle canzoni; nelle quasi 4 ore di diretta televisiva si sono esibiti tutti i 24 cantanti in gara. Qualcuno, in particolare Patty Pravo, ha dovuto fare i conti con qualche problema tecnico, ma in generale tutto è filato liscio sul palcoscenico del teatro Ariston, fasciato di luci spettacolari e sorprendenti, che hanno sostituito quasi del tutto il trionfo di fiori che un tempo era uno dei punti fermi della rassegna sanremese.
Ma torniamo al succo del festival: le canzoni. Rappresentano bene il ventaglio dei generi musicali che attualmente compongono il ventaglio della canzone italiana. Molta melodia, tanto soul, qualche graffio rock e un po’ di rep. Tutto molto misurato, ma niente di veramente entusiasmante. Tutti i cantanti hanno fatto il compitino, da alcuni di loro francamente ci si aspettava di più. Ma rotto il ghiaccio avranno modo e tempo di osare e fare di più nelle prossime serate. Molto apprezzata ed emozionante l’esibizione di Andrea Bocelli, che dopo un duetto con Baglioni per riproporre “Il mare calmo della sera”, si è esibito con il figlio Matteo, che per vocalità e presenza scenica ha un presente e un grande futuro che lo attende. Il pubblico dell’Ariston è andato in delirio. Intensa anche la performance di Giorgia: anche per lei ovazioni.
Tiepido invece il pubblico sul sermoncino fatto da Claudio Bisio per rispondere alle polemiche sui migranti esplose nelle settimane precedenti. Tema troppo scontato, ma ormai soprattutto sorpassato. Si poteva forse evitare, ma può darsi che dal direttore artistico le accuse non fossero ancora state digerite.
Concludiamo con i 24 cantanti in gara, su di loro c’è stato il giudizio del pubblico a casa con il televoto (che pesa per il 40% del totale), del voto della Giuria demoscopica (30%) e di quello della Sala stampa (30%).
La prima classifica molto provvisoria e forse anche poco indicativa posiziona nella parte nobile della classifica: tutti i favoriti della vigilia: Ultimo, Loredana Bertè, Daniele Silvestri, Simone Cristicchi, Francesco Renga, Arisa, Nek. In fondo alla graduatoria: Mahmood, Achille Lauro, Nino D’Angelo-Livio Cori, Ex-Otago, The Zen Circus, Einar, Ghemon e Motta.
Questa sera si esibiranno solo 12 interpreti in un contesto meno frenetico e per molti di loro ci sarà la possibilità di esprimersi al meglio delle loro possibilità.
Anche i tre padroni di casa potranno mettere in risalto le loro qualità e specificità artistiche. Ospite d’onore Michelle Hunziker, presentatrice di Sanremo 2018, che sarà impegnata in uno sketch con Claudio Bisio; quindi Marco Mengoni con Tom Walker.
Appuntamento su RaiUno alle 20,45.
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Martedi 5 febbraio
FESTIVAL: SI ALZA IL SIPARIO
SANREMO. Oggi l’evento più atteso è l’inizio del festival di Sanremo. Parte infatti questa sera al teatro Ariston la 69esima edizione della rassegna della canzone italiana. La kermesse, che ha un impatto televisivo molto forte, durerà tutta la settimana e si concluderà nella notte di sabato 9 febbraio con la proclamazione del vincitore.
Su questo evento, di cui si parla da mesi, c’è poco da scoprire, ma a poche ore dal debutto, vale la pena ricordare gli aspetti essenziali. Dopo il notevole successo dello scorso anno , confermatissimo il direttore artistico Claudio Baglioni, che sarà anche co-conduttore in compagnia di Claudio Bisio e Virginia Raffaele , che ritorna sul palco dell’Ariston, dove era già stata nel 2016.
I cantanti e le band in gara sono 24: tutti (compresi i due giovani vincitori del concorso Sanremo Giovani, che si è svolto a fine 2018) concorreranno in un’unica categoria e quindi il vincitore assoluto sarà uno solo. Novità di quest’anno è che non ci sarà quindi più la sezione “nuova proposte”, come veniva spesso chiamata quella riservata a cantanti debuttanti.
Ci saranno numerosi ospiti, sui quali vige il solito riserbo; l’unica cosa che si sa è che saranno personaggi di spicco italiani, come è giusto che sia se si vuole che il Festival di Sanremo sia una vetrina della musica e dell’arte italiana.
I cantanti e gruppi in gara sono questi:
Federica Carta e Shade “Senza farlo apposta”; Patty Pravo e Briga “Un po’ come la vita”; Negrita “I ragazzi stanno bene”; Daniele Silvestri, “Argento vivo”; Ex-Otago “Solo una canzone”; Achille Lauro “Rolls Royce”; Arisa “Mi sento bene”; Francesco Renga “Aspetto che torni”; Boomdabash “Per un milione”; Enrico Nigiotti “Nonno Hollywood”; Nino D’Angelo e Livio Cori, “Con un’altra luce”; Paola Turci “L’ultimo ostacolo”; Simone Cristicchi “Abbi cura di me”; Zen Circus “L’amore è una dittatura”; Anna Tatangelo “Le nostre anime di notte”; Loredana Bertè “Cosa ti aspetti da me”; Irama “La ragazza con il cuore di latta”; Ultimo “I tuoi particolari”; Nek “Mi farò trovare pronto”; Motta “Dov’è l’Italia”; Il Volo “Musica che resta”; Ghemon “Rose viola”; Einar “Parole Nuove”; Mahmood “Soldi”.
Artisti dal passato importante e alla ricerca di un presente; altri che si affacciano ora sulla scena nazionale, in un mix di proposte e di generi molto vari, in grado di appassionare un pubblico variegato. Come dice il direttore Baglioni “sarà un festival popolar nazionale”. Gli ingredienti per un Sanremo 2019 affascinante ci sono tutti, comprese le immancabili previsioni su chi vincerà. I più gettonati sembrano essere Ultimo, il Volo, Renga e Cristicchi, ma poi magari spunterà sulla ruota di Sanremo uscirà la sorpresa.