Esattamente 100 anni fa, il 20 gennaio 1920, nasceva a Rimini quello che sarebbe diventato il regista e cineasta più conosciuto e ammirato nella storia del cinema italiano: Federico Fellini. Sembra un caso ma il grande maestro nasce in un periodo storico, quello dell’immediato dopoguerra (prima guerra mondiale), di svolta per la storia della cinematografia mondiale ovvero quello della nascita del cinema narrativo classico, soprattutto negli Stati Uniti.
In Italia la situazione non è così rosea come negli States e a partire dagli anni Venti, sino più o meno al 1930, il settore subisce una profonda crisi di crisi dovuta a diversi fattori tra cui spiccano l’incapacità di far fronte alla concorrenza internazionale, in particolare quella di Hollywood, l’aumento dei costi, l’arretratezza tecnologica e la mancanza di appeal sul mercato estero.
Fellini nasce con il mito di Hollywood e del cinema americano, il suo percorso di formazione comincia sin dall’infanzia con la visione di film nei quali l’obiettivo dei produttori è quello di far immergere lo spettatore nella storia e farlo immedesimare nei protagonisti. Tra i generi che preferiva in assoluto spiccano i film comici: nel corso di varie interviste ricordò che durante l’infanzia i suoi film preferiti furono quelli comici, in primis quelli con Buster Keaton, Stanlio e Ollio (Laurel & Hardy) e Charlie Chaplin. Artisti che gli permisero di sviluppare un profondo amore e interesse per la figura del ‘clown‘.
E pensare che uno tra i più grandi maestri del cinema mondiale fino ai 19 anni nutriva tutt’altra ambizione, ovvero quella di diventare giornalista. Agli inizi del 1939 si trasferì a Roma e si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza. Ad aprile dello stesso anno cominciò a collaborare con la rivista satirica ‘Marc’Aurelio‘, nella veste di disegnatore satirico, ideatore di rubriche, vignettista, illustratore cinematografico e autore di storie. Ebbe un tale successo in ambito giornalistico che gli spalancò le porte del cinema, di lì a iniziò a collaborare alla sceneggiatura di alcune pellicole.
L’esordio alla regia avvenne nel 1950, con il film ‘Luci del varietà‘, co-diretto da Alberto Lattuada, mentre il primo diretto esclusivamente da Fellini fu ‘Lo sceicco bianco‘ nel 1952. In totale il cineasta riminese diresse 18 pellicole, 3 documentari televisivi e 3 episodi in tre differenti film, l’ultimo nel 1990, ‘La voce della luna‘, a 40 anni dal debutto.
Firmò alcuni tra i film più celebri della storia,ancora oggi rimasti nell’immaginario collettivo come ‘I Vitelloni‘ e ‘La dolce vita‘ , è stato candidato 12 volte al Premio Oscar, che riuscì a conquistare in quattro occasioni per il miglior film straniero, con ‘La strada’, ‘Le notti di Cabiria‘, ‘8 1/2‘ e ‘Amarcord‘. Inoltre nel 1993 gli venne stato conferito la statuetta alla carriera. Vinse inoltre due volte il Festival di Mosca (1963 e 1987), la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 1960 per ‘La dolce vita‘ e il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1985. A livello italiano vinse 12 Nastri d’argento e 6 David di Donatello ( 3 come miglior regista e 3 premi speciali).
Lavorò con i più grandi attori del cinema italiano ed internazionale come Alberto Sordi, Peppino De Filippo, Giulia Masina (sua moglie), Antony Queen, Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Claudia Cardinale, Sandra Milo, Jane Fonda, Peter Fonda, Ciccio Ingrassia, Donald Sutherland, Paolo Villaggio e Roberto Benigni, solo per citarne alcuni.
Il regista italiano Paolo Virzì ha realizzato il logo Fellini 100, utilizzato per promuovere questa speciale ricorrenza, che permetterà di divulgare e promuovere attraverso diversi eventi e manifestazioni, che avranno luogo in Italia e nel mondo, le opere di Fellini.
Inoltre oggi debutta ufficialmente sul canale 34 del digitale terrestre “Cine 34” la nuova rete tematica Mediaset dedicata al cinema italiano in tutte le sue declinazioni. Nella giornata odierna, in cui ricorrono i 100 anni dalla nascita di Federico Fellini, il palinsesto prevede la messa in onda otto film restaurati del maestro.
Carlo Saccomando