La maggior parte degli italiani trascorrerà il Natale e il Capodanno tra i confini nazionali. È quanto rivela una ricerca dell’istituto Acs Marketing Solutions commissionata per conto di Federalberghi. Sono più di 14 milioni i connazionali in procinto di godersi un meritato periodo di ferie o comunque qualche giorno di vacanza e la maggioranza, quasi 10 milioni e mezzo, approfitterà soprattutto dei giorni di Natale.
Per il Natale 2021 quasi il 95 % ha scelto località italiane, complice anche la perdurante pandemia che colpisce i paesi esteri, mentre per il Capodanno 2022 si arriverà addirittura al 97 % degli italiani in patria.
La montagna continua ad essere preferita come meta turistica in Italia durante il periodo natalizio (25,9% sul totale). A breve distanza ci sono le località differenti da quelle abitative (25,4%), poi le città d’arte (20,0%) ed i centri marini che resistono anche d’inverno (14,0%). Per gli italiani, al contrario, il Capodanno deve essere festeggiato distante dalla propria residenza (44,1%). Più distanziati i centri in alta quota (23,1%) ed i luoghi d’attrattiva artistica (17,4%).
Paura di evitare contagi ha condotto ad un atteggiamento di maggiore prudenza? Minori disponibilità economiche rispetto agli anni passati? In ogni caso le famiglie italiane hanno optato, nel 70 % dei casi, ad una permanenza anche nella propria regione di residenza o domicilio.
Lo zoccolo duro che non rinuncia all’estero preferisce le principali capitali del continente (83,3%) ed i parchi divertimento soprattutto per i più piccoli (16,7%).
Più del 40 % sceglierà come alloggio una casa in comune con familiari ed amici, il 27% preferirà andare in alberghi o strutture simili.
Sotto Natale gli italiani trascorreranno lontano dalla loro residenza in media una settimana, spendendo a testa circa 800 euro. La cifra è raddoppiata per chi preferisce l’uscire d’Italia, arrivando quasi a 2.000 euro. Il giro d’affari totale corrisponderà a circa 8,4 miliardi di euro.
Il quadro turistico generale disegnato da Federalberghi per questo 2021 rimane comunque davvero negativo. Rispetto al 2019, si è verificato un calo di oltre un terzo delle presenze, più accentuato per i turisti stranieri.
Alessandro Massimo Nucara, direttore generale dell’associazione degli esercenti alberghieri, commenta che: “In valore assoluto significa che sono andati in fumo 146 milioni di presenze, di cui circa 13 milioni relative agli italiani e 113 agli stranieri“.
Nei primi 10 mesi di quest’anno le città d’arte vedono una presenza nelle camere pari ad una percentuale che “viaggia tra il 30 e il 35%. Questo vuol dire che meno di un terzo delle camere è occupato. E che in tutte le località il calo rispetto al 2019 è superiore al 50%“.
Il fatturato registrato per il 2021 chiuderà con il 36 % in meno di due anni fa. Ciò significa 10 miliardi di euro in negativo dal 2020 e 24 miliardi dal 2019.