Facebook ha raccolto i messaggi audio dei suoi utenti e li ha inviati a contrattisti esterni per trascriverli. Lo scrive l’agenzia Bloomberg citando fonti anonime. I vertici del social media hanno spiegato di aver raccolto solo gli audio di chi ha optato per la trascrizione delle proprie chat. Alcuni però evidenziano che nella policy sull’uso dei dati privati Facebook non fa menzione della raccolta degli audio e della loro trascrizione da parti di terzi.
La società statunitense di Mark Zuckerberg ha confermato la pratica assicurando che è stata interrotta da più di una settimana e che non verrà ripresa. La pratica di catturare file audio e farli trascrivere da parte di società esterne non è nuova: proprio l’agenzia Bloomberg ha svelato qualche tempo fa come questa sia stata un’attività frequentemente esercitata da diversi colossi del web e della Silicon Valley, come Amazon e Apple, con le voci delle persone «catturate» da congegni vocali come Alexa o Siri. La giustificazione fornita dalle aziende in questione è stata è quella di voler migliorare la qualità dei propri servizi e, nel caso di Alexa e Siri, soprattutto di affinare la ricezione degli ordini vocali impartiti dai propri clienti.
Una violazione della privacy che potrebbe nuovamente mettere nei guai l’azienda californiana con sede a Menlo Park, difatti Zuckenberg e soci recentemente hanno patteggiato con le autorità federali statunitensi il pagamento di una multa di ben 5 miliardi di dollari per l’uso improprio dei dati e delle informazioni personali degli utenti emerso con lo scandalo Cambridge Analytica.
Norbert Ciuccariello