TARANTO. Quarto giorno oggi, giovedì 21 novembre, di presidio davanti alle portinerie dell’ex Ilva da parte delle aziende dell’indotto per il pagamento delle fatture. Ieri sera la multinazionale ArcelorMittal, attraverso l’ad Lucia Morselli, informava i sindacati di aver pagato interamente tutti i fornitori strategici, e al 70% i 163 fornitori degli autotrasportatori, ma le imprese rispondono di non aver ricevuto ancora alcun bonifico. Questo il motivo per cui è in programma anche un blocco dell’attività del siderurgico se entro le ore 12 di oggi non saranno fornite le necessarie garanzie. I crediti vantati ammontano complessivamente a 60 milioni di euro. E, mentre gli autotrasportatori pensano a una controproposta da presentare, a Taranto i commissari ispezionano l’acciaieria.
Il premier Giuseppe Conte, in vista dell’incontro di venerdì con «il signor Mittal», ha dichiarato ai giornalisti che metterà subito in chiaro che in Italia «si viene, e si rispettano le regole». Al tavolo del confronto tra governo e azienda, sono previsti alcuni strumenti in aiuto al polo siderurgico, come ammortizzatori sociali fino a un massimo di tremila esuberi, e sconti sugli affitti, ad esempio. Nel frattempo i sindacati fanno sapere che non incontreranno ArcelorMittal venerdì, e, in un documento, chiedono una mobilitazione generale.
Il consigliere comunale di Taranto Vincenzo Fornaro, che si definisce su Facebook “Imprenditore agricolo e allevatore danneggiato dall’inquinamento, ha riconvertito la sua produzione puntando alla canapa”, ha postato, in merito a un possibile accordo tra Stato e Mittal: “Come ampiamente prevedibile si accettano tutte le richieste di Mittal quindi vai con lo scudo penale e continuità produttiva di uno strumento di morte come Afo2. Ci saranno esuberi ma soprattutto ritorna l’ipotesi di spostare alcuni abitanti del quartiere Tamburi… niente di nuovo, si continua a sterminare una città”.
Questa sera, intanto, a Taranto sarà proiettato alle ore 19 in via Cavallotti 101/A il documentario di Valentina D’Amico “La Svolta. Donne Contro l’Ilva”, incontro organizzato dal comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti. È la battaglia di sei donne: Francesca e Patrizia, mogli di operai morti all’Ilva; Vita, mamma di un giovane operaio finito ammazzato sotto una gru nello stabilimento; Margherita, ex dipendente sottoposta a soprusi, mobbizzata, licenziata; Anna, finita sulla sedia a rotelle; Caterina, mamma di un bambino autistico. In primo piano la loro storia umana, di lavoro, di sofferenza, e la loro voglia e necessità di riscatto per loro stesse e per gli altri, nelle aule dei tribunali, nelle manifestazioni di piazza, nelle denunce senza veli alle massime cariche dello Stato. E sullo sfondo, al centro, sempre la fabbrica.
Simona Cocola