TARANTO. Domani, 25 giugno, l’esposto “Con il veleno nel sangue e il cuore in mano” sarà depositato presso gli uffici della Procura della Repubblica di Taranto. Si tratta di una denuncia riguardo le emissioni dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal (ex Ilva), per cui sono state raccolte 6mila firme da gennaio scorso su iniziativa dell’ambientalista Luciano Manna e di Angelo Di Ponzio, papà di Giorgio, morto a 15 anni con un sarcoma dei tessuti molli. Secondo gli ambientalisti, video e fotografie raccolti da novembre 2018 che arricchiscono il dossier attestano chiaramente “le emissioni non convogliate che si verificano durante il giorno e la notte dagli impianti del siderurgico tarantino. Emissioni nocive e cancerogene che provengono dalle cokerie, dagli altoforni, dalle acciaierie e da altri impianti, gli stessi già sequestrati dalla Magistratura nel 2012”.
Manna e Di Ponzio affermano: «Quanto legiferato in questi anni rappresenta la violazione dei nostri diritti. Pertanto, non riconoscendo gli effetti di queste leggi, palesemente anticostituzionali, martedì ci recheremo presso gli uffici della Procura della Repubblica di Taranto per depositare documenti raccolti da novembre, inerenti la gestione da parte di ArcelorMittal degli impianti ex Ilva di Taranto. Invitiamo il sindaco Rinaldo Melucci ad accompagnarci in Procura, e a firmare questo esposto con noi; inoltre, estendiamo l’invito a tutti i rappresentanti politici locali, di tutti i livelli istituzionali». E proprio alle ore 11 di questa mattina è iniziata la conferenza stampa-sit in dove è anche possibile firmare sui moduli cartacei l’esposto, si legge sulla pagina Facebook di Luciano Manna, che, da anni, dichiara di ricevere minacce in merito alle denunce sull’ex Ilva. Inoltre, il vicepremier Luigi Di Maio, in compagnia degli altri ministri del movimento, ha aperto a Taranto una settimana decisiva per il futuro del siderurgico e dei tarantini, dopo i contrasti tra governo, sindacati, e proprietà.
Siamo convinti – continuano a scrivere su Facebook Manna e Di Ponzio – che la questione “Immunità penale” (abrogazione da parte della Camera a partire dal 6 settembre attribuita ai commissari ex Ilva e futuri acquirenti in relazione all’attuazione del piano ambientale) non possa essere un argomento di trattativa politica, di dibattito televisivo o di assemblee. Ci appaiono tristi e molto lontani dalla gente quei politici e quegli amministratori che in merito ad una assurda deroga alla nostra Costituzione costruiscono la loro propaganda elettorale sul palco di un indegno teatro politico a cui stiamo assistendo anche in questi giorni. In questa questione sono tutti responsabili, vecchie e nuove legislature, nessuno escluso. Questa è l’occasione per dimostrare di stare realmente accanto ai cittadini quando esercitano i loro diritti. Uscite dalla vostra attività politica virtuale espletata sui social e nei comunicati stampa perché la violazione dei diritti dei cittadini di Taranto è reale così come lo sono patologie e decessi. Vi ricordiamo che è ancora possibile sottoscrivere on line l’esposto, naturalmente sino alla consegna di martedì 25, sul sito tarantolibera.it
Simona Cocola