TARANTO. Dura contestazione per il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, davanti allo stabilimento dell’ex Ilva di Taranto. Il premier ha cercato di tranquillizzare gli operai e la folla composta anche da ambientalisti e abitanti del quartiere Tamburi, devastato dall’inquinamento di una fabbrica obsoleta: “Parlerò con tutti ma con calma”, ha detto, mentre la folla chiedeva a gran voce la chiusura dell’impianto: “Basta chiacchiere. Qui sono più i morti che i bambini. Vogliamo la chiusura. Noi vogliamo vivere. Vai in ospedale. Vai a vedere i bimbi fare le chemio”.
E, ancora: “Vogliamo essere difesi, non essere presi in giro”, “via lo scudo per Mittal”, “la vita dei tarantini vale meno di quelli di Genova?”. “Noi vogliamo vivere”. Questi i chiari messaggi che gli operai e i tarantini hanno rivolto al presidente del Consiglio.
Tra chi contesta c’è pure una madre che dice: “Qui ci sono più morti che nascite”, mentre poco più in là un uomo aggiunge: “Abbiamo fiducia nelle istituzioni, ma non fatela perdere a noi”. E a proposito di Mittal un giovane sbotta: “Lei e il presidente della Repubblica dovete assicurare il rispetto della Costituzione, dovete garantire lavoro, ambiente, salute che qui non sono garantiti”.