Mentre l'Ucraina viene bombardata, la Ue non trova per ora l'accordo sull'embargo al petrolio russo
Un’altra notte di bombardamenti e attacchi aerei e missilistici sull’Ucraina. Gli allarmi aerei, seguiti da esplosioni, sono stati sentiti a Kiev, Odessa, Dnipro, fino a Leopoli. Lo conferma il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. “Un’altra notte in Ucraina, un’altra raffica di missili russi che piovono sulle pacifiche città ucraine. Vogliono abbatterci con il loro terrorismo missilistico. Ma l’unica cosa che alla fine crollerà è la Russia“, scrive il responsabile della politica estera di Kiev.
L’esercito ucraino fa sapere che l’acciaieria Azovstal sta resistendo agli attacchi russi. I tentativi di prendere il controllo dell’impianto, ultimo avamposto difensivo ucraino a Mariupol, proseguono ma “senza successo“. In serata la Russia annuncia un cessate il fuoco umanitario di tre giorni, a partire da giovedì, con relativo corridoio di sicurezza, per permettere l’evacuazione dei civili.
Il sesto pacchetto di sanzioni proposto dalla Commissione europea non è stato ancora approvato dagli stati. Non c’è accordo, in particolare, sul blocco del petrolio russo, e l’analisi delle sanzioni proseguirà nei prossimi giorni. Ad opporsi è soprattutto l’Ungheria. Dopo lo stop e il rinvio, Budapest ha fatto sapere che metterà il veto sull’embargo del greggio. Il portavoce del governo ha definito “inaccettabile” la proposta di Bruxelles. L’Ue “sa esattamente – ha spiegato – che quello che sta proponendo va contro gli interessi ungheresi, va contro possibilità che sia fattibile e che se noi lo facciamo manderemo completamente in rovina l’economia ungherese“.
Il mancato accordo sul sesto pacchetto di sanzioni non è piaciuto per nulla a Kiev. “I Paesi dell’Ue che continueranno ad opporsi all’embargo sul petrolio russo sono complici dei crimini commessi dalla Russia in territorio ucraino“, afferma il ministro degli Esteri Kuleba.