Sale così a sette il totale delle vittime. Tra le persone che hanno perso la vita c'è anche Selene Pagliarello, l'infermiera che tra qualche giorno avrebbe dato alla luce il suo primogenito
Dopo oltre 36 ore di lavoro i vigili del fuoco hanno ritrovato sotto le macerie i corpi senza di vita di altre quattro persone rimaste coinvolte nell’esplosione a Ravanusa, nell’Agrigentino. La potenza d’urto della deflagrazione è stata tale da causare ingenti danni in almeno sette palazzine: quattro sono scollate, mentre altre tre sono state sventrate. Al momento l’ipotesi più accreditata è quella di un’ingente fuga di gas da una conduttura cittadina.
Sale così a sette il bilancio delle vittime causate dal crollo della palazzina di via Galilei, mentre i superstiti sono due: Rosa Carmina e Giuseppina Montana, rispettivamente di 80 e 83 anni. Le due donne, che hanno riportato diversi traumi e fratture, sono state ricoverate negli ospedali di Licata e Agrigento. I quattro corpi sepolti sotto le macerie sono stati individuati poco dopo le 6:30 di questa mattina da ‘Luna’, cane dell’unità cinofila dei vigili del fuoco di Palermo. Mentre proseguono le ricerche per ritrovare gli altri due dispersi.
Secondo quanto dichiarato dai vigili del fuoco le vittime sono state trovate tutti insieme in quello che era il terzo piano del palazzo. Si tratta di Selene Pagliarello, infermiera incinta al nono mese di gravidanza, e di suo marito Giuseppe Carmina, che erano andati a trovare i genitori di quest’ultimo, Angelo Carmina e Enza Zagarrio, residenti al terzo piano. Mentre le prime tre vittime ritrovate erano state Pietro Carmina, 68 anni, docente di storia e filosofia dell’istituto Foscolo di Canicatti, Maria Crescenza Zagarrio, 69 anni e di Calogera Gioachina Minacori, 59 anni.
Selene e Giuseppe si erano sposati da appena otto mesi, il matrimonio si era celebrato lo scorso 10 aprile, e tra circa una settimana la donna avrebbe dato alla luce il loro primogenito, angelo volato in cielo troppo presto. Purtroppo questa tragedia immane ha spezzato i sogni e le vite di due innamorati che erano riusciti a coronare, dopo una lunga attesa, il sogno di legarsi nel sacro vincolo del matrimonio. Il Covid li aveva obbligati a posticipare le nozze di sette mesi, ma non li aveva demoralizzati.
A questo proposito è molto significativo un post pubblicato da Selene su Facebook l’11 settembre 2020, il giorno precedente a quella che era la prima data designata per il matrimonio, nel quale afferma: “Eccoci qui, a poche ore da quello che avevamo sempre sognato. Lo abbiamo immaginato, preparato nei minimi dettagli, abbiamo preparato con tanti sacrifici la nostra Casa che è lì a guardarci e a dirci aspetto Voi, eravamo pronti si, ma qualcosa é andato storto. Avevamo immaginato un 2020 tutto rose e fiori e così è stato, un anno di cambiamenti tutti positivi; settembre doveva essere la ciliegina sulla torta, ma così non sarà. Qualcuno da lassù ha deciso per NOI qualcosa di speciale, qualcosa che va al di là dalle nostre aspettative, come a dire il 2020 doveva essere l’anno di cambiamenti importanti ma non quello del vostro matrimonio. Il 12 settembre rimarrà sempre una data importante perché grazie a quella data abbiamo costruito il nostro futuro. Dobbiamo solo pazientare un altro po’ aspettando il 10 APRILE 2021 affidandoci a chi da lassù ci ha guidati fino ad ora“.
Un altro post che oggi più che mai colpisce il cuore e l’anima è quello pubblicato scorso 20 gennaio, correlata da due foto che mostra i due futuri sposi davanti a una torta sulla quale compare la scritta “Vi auguriamo una lunga vita insieme“. Il post è correlato dall’hashtag “non ci arrendiamo” e da tre emoticon che mostrano uno sposo e una sposa vicino ad un cuoricino rosso, simbolo di amore vero e sincero.
Sono circa un centinaio le persone evacuate dalle proprie abitazioni a seguito della tragedia accaduta sabato sera, tra cui alcuni anziani, mentre la base operativa è stata approntata in una scuola. Il procuratore della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha annunciato di aver aperto un’inchiesta per disastro e omicidio colposo a carico di ignoti e questa mattina ha effettuato un sopralluogo sul luogo del disastro.
Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e il capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Guido Parisi sono arrivati da qualche ora a Ravanusa per fare un punto con le autorità locali e con il procuratore di Agrigento. “Sono scenari che ci danno forte motivazione. Fino all’ultimo lavoreremo per estrarre dalle macerie le persone coinvolte“, ha dichiarato Parisi. “Quando si fa squadra diamo il meglio e il massimo“, ha aggiunto Patronaggio, “il nostro impegno proseguirà fino alla fine. Abbiamo messo in campo le migliori risorse disponibili, il meglio che ci si può offrire. Verificheremo le cause, è necessario farlo per realizzare prevenzione“.