• 28 Dicembre 2024
  • DAL MONDO

Esoscheletro controllato dal pensiero per camminare

L’Université Grenoble Alpes in Francia ha messo a punto un esoscheletro controllato dal pensiero umano, che ha permesso a un paziente di 30 ani di ritornare a camminare e a muovere le braccia, dopo aver subito una paralisi dovuta a una caduta. Gli scienziati francesi stanno ancora perfezionando la struttura, a sua volta sorretta da un supporto superiore. “Mi sono sentito come il primo uomo sulla luna. Non camminavo più da anni. Avevo dimenticato di essere più alto della maggior parte delle persone intorno a me. È stato davvero impressionante”, ha affermato l’uomo, secondo quanto riportato dalla rivista Lancet Neurology, su cui è stata pubblicata la notizia. Sono trascorsi 27 mesi dall’inizio del funzionamento del sistema, e dalla raccolta, attraverso gli elettrodi, degli impulsi cerebrali dell’uomo, e ciò rappresenta un importante traguardo che induce gli scienziati a ripetere l’esperimento su altri pazienti. L’iter è stato lungo, e ha sottoposto il paziente a risonanze per studiare il cervello in modo che alcune aree si attivino nel momento in cui immagina di camminare. La fase successiva ha riguardato la disposizione degli elettrodi utili a captare i pensieri rivolti all’esoscheletro. Infine l’uomo ha dovuto imparare a comandare il proprio avatar col pensiero, e successivamente gli impulsi elettrici del suo cervello sono stati utilizzati per muovere l’esoscheletro.

marco dolfin in sala operatoria, esoscheletro
Il chirurgo Marco Dolfin in sala operatoria

Non è la prima volta che la scienza ricorre a un esoscheletro per dare alle persone una nuova possibilità di vita in piedi. Il chirurgo Marco Dolfin, 36 anni, era rimasto paralizzato alle gambe dopo un incidente in moto, e, attualmente, tramite l’ausilio di una carrozzina verticale, è tornato in sala operatoria. Altro esempio Made in Italy è il “Wearable walker” (passeggiatore indossabile), una sorta di robot progettato dal Perceptual Robotics Laboratory della scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Nello specifico si tratta di un esoscheletro che aiuta a camminare nei casi in cui si sia perso l’uso delle gambe, così da non dover più usare insieme, in futuro, le stampelle.

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