Il numero uno del tennis mondiale poteva mancare al primo grande appuntamento della stagione? Pare di no, almeno per gli organizzatori dell’Australian Open, primo dei 4 tornei del Grande Slam. Qualche ora fa è stata diffusa la notizia che a Novak Djokovic è stata concessa un’esenzione medica dal vaccino anti-Covid.
Quindi un No Vax è il giocatore di tennis attualmente più forte al mondo e senza ombra di dubbio uno tra i tennisti più forti di tutti i tempi? Effettivamente sì, e la notizia dell’esenzione ha generato non poche polemiche visto che uno dei requisiti fondamentali per poter prendere parte al torneo è proprio quello di essere vaccinati.
A comunicare per primo la partecipazione agli Australian Open è stato lo stesso Nole che sul suo account Instagram ha pubblicato una foto che lo ritrae sorridente sulla pista di un aeroporto, appoggiato vicino ai borsoni carichi di attrezzature sportive, in procinto di viaggiare verso Melbourne. Nel post in questione afferma: “Buon anno a tutti! Vi auguro tutta la salute, l’amore e la felicità in ogni momento presente e che voi possiate provare amore e rispetto verso tutti gli esseri su questo meraviglioso pianeta. Ho passato del tempo fantastico durante le vacanze con la mia famiglia e le persone care. Mi sono preso una pausa da una stagione 2021 molto lunga e piena di successi. Ora vado in Australia perché ho un’esenzione e sono pronto a vivere e respirare il tennis per le prossime settimane di competizione. Grazie a tutti per il vostro supporto! Andiamo 2022!!!“
Ma come è possibile che il numero 1 della classifica Atp maschile sia riuscito ad ottenere l’esenzione nonostante il regolamento del torneo sia estremamente chiaro? Lo hanno spiegato gli organizzatori in una nota ufficiale : “Djokovic ha richiesto un’esenzione medica che è stata concessa a seguito di un rigoroso processo di revisione che ha coinvolto due gruppi separati e indipendenti di esperti medici“.
L’iter per ottenere l’esenzione era stato spiegato la scorsa settimana dal direttore del torneo Craig Tiley, il quale aveva confermato che erano state concesse alcune esenzioni ma senza nominare nello specifico alcun atleta. Ai giornalisti aveva spiegato che ci sono due gruppi di medici che valutano qualsiasi domanda e tale valutazione avviene in maniera totalmente anonima. In sostanza non sanno chi sia il richiedente. Il motivo per concedere l’esenzione rimane privato: solo il panel e il richiedente ne conoscono i dettagli.
Che il tennista serbo fosse contrario al vaccino non è un segreto: già nell’aprile 2020 aveva espresso la propria contrarietà al vaccino, nonostante si era diffusa l’ipotesi di renderlo obbligatorio per poter partecipare ai tornei. E a giugno dello stesso anno era risultato positivo al Covid insieme alla moglie. E pensare che se dovesse vincere il torneo, sarebbe il decimo trionfo in carriera all’Australian Open, raggiungerebbe quota 21 vittorie in un torneo del Grande Slam e supererebbe Federer e Nadal, anche loro due a quota 20 successi, diventando il tennista più vincente della storia degli Slam.
La notizia ha destato non poche polemiche tra medici, giornalisti, sportivi e in generale nell’opinione pubblica. Tra i commenti più sarcastici spicca quello di Massimo Clementi, docente all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che su Facebook ha scritto: “Qualcuno di voi ha capito perché Djokovic è stato esentato dalla vaccinazione per partecipare agli Australian open, mentre gli altri concorrenti si devono vaccinare? Io no. Ha pagato per essere esentato? Ce lo dicano i simpatici australiani. Ha motivi medici per non vaccinarsi? Ce lo dicano i simpatici australiani“. Il virologo poi aggiunge: “Posso dire che mi sembra una brutta storia? Questo arrogante che è stato un grande campione ma ora non lo è più (soprattutto è un uomo modesto se si dimostrerà che ricorre a piccoli trucchi per avere privilegi) dovrebbe essere squalificato“.
Paolo Berizzi, scrittore e giornalista di Repubblica, lancia una proposta shock: “Non accadrà ma vorrei che tutti gli altri tennisti in cartellone agli Australian Open – che hanno rispettato le regole e si sono vaccinati – rinunciassero a giocare. Il novax Djokovic e lo Stato di Victoria farebbero la figura che meritano e che stanno già facendo: di palta“.
Proposta a cui si associa Roberto Burioni che evidenzia come: “Un campione sportivo gode di immensi benefici, ma è tenuto anche a dare il buon esempio. In un momento come questo il comportamento di Djokovic e degli australiani è intollerabile e non deve essere tollerato“. L’immunologo ha poi spiegato che gli unici motivi validi per un’esenzione medica dal vaccino sono “una gravissima anafilassi in occasione della prima dose o una grave allergia a uno dei componenti del vaccino“. Motivo per cui l’esenzione concessa a tennista serbo non è dunque minimamente credibile.
Non ci va leggero nemmeno Mauro Berruto, ex ct della Nazionale di volley maschile e direttore tecnico della Nazionale italiana di tiro con l’arco, che definisce questa notizia è uno scandalo clamoroso: “un precedente dalla pericolosità inaudita e merita soltanto il disgusto di tutti gli sportivi che credono nel rispetto delle regole“. Infine per Milena Gabanelli “fa più danni l’ammissione dì Djokovic agli open australiani dì tutte le manifestazioni no vax…Pecunia non olet. Buon anno a tutti”.
E se l’anno sportivo inizia in questa maniera chissà cosa ci aspetterà per tutto il 2022.