Gli studi svolti dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, e riportati all’interno del rapporto “Gli indicatori del clima in Italia”, hanno messo in luce che il 2018 è stato l’anno più caldo da due secoli a questa parte. Questo il motivo per cui il Sistema, insieme con altri Enti di Ricerca, associazioni ambientaliste come Legambiente, ed altre come Slow Food, aderisce al “Global strike for future”, la grande manifestazione di sensibilizzazione a livello mondiale che si svolgerà domani 15 marzo, puntando l’attenzione sulle problematiche legate al clima.
Dalla distruzione delle foreste, che nel 2018 hanno raggiunto i 10 milioni di ettari, si liberano in atmosfera circa 4,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica (CO2), che si aggiungono ai 37,1 miliardi di tonnellate di CO2 derivanti dalla combustione di carbone, petrolio e gas, e dalla produzione di cemento. Proteggere le foreste dalla distruzione significa quindi proteggere la biodiversità, evitando l’emissione di enormi masse di gas-serra.
Legambiente sarà presente in 108 città domani per difendere il clima: «La mobilitazione per lo sciopero mondiale di venerdì rappresenta una grande occasione per contribuire alla nascita di un movimento ampio e trasversale per il clima in Italia – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente -. Il nostro Paese su questo fronte ha accumulato gravissimi ritardi a causa di politiche governative, passate e attuali, ancora centrate sulle fonti fossili, come dimostrano i sedici miliardi di euro all’anno di sussidi diretti e indiretti garantiti ancora oggi alle società petrolifere. Aspettiamo dal ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio un segnale concreto per fermare questo incomprensibile regalo alla filiera del petrolio a danno delle tecnologie pulite e delle fonti rinnovabili che ridurrebbero le emissioni di gas serra, lo smog e le importazioni del nostro Paese».
Sono previsti oltre mille eventi per il Global strike for future in 98 paesi del mondo, e l’Italia si classifica come seconda nazione per numero di manifestazioni (140), dopo la Germania (190), che ci saranno. Tra i partecipanti non mancherà l’associazione internazionale no profit impegnata a ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi: «Slow Food aderisce al Global Strike for Future con cui condivide la preoccupazione per i cambiamenti climatici e il loro crescente impatto sul pianeta, dove il sistema di produzione e distribuzione del cibo rappresenta uno dei settori più esposti agli effetti del mutamento oltre a essere tra le prime cause», afferma Gaia Salvatori, esponente del comitato esecutivo di Slow Food Italia.