• 2 Novembre 2024
  • DAL MONDO

È scontro tra Svizzera e Ue sull’accordo quadro istituzionale

Prosegue l'intensa negoziazione tra Unione Europea e Svizzera sulle questioni inerenti la protezione dei salari, la direttiva Ue sulla cittadinanza europea e gli aiuti di Stato. Ad oggi non è stato ancora raggiunto alcun accordo.

Il Consiglio Federale della Svizzera sembra sempre più intenzionato a sottoscrivere un’accordo quadro con l’Unione Europea ma solamente nel caso in cui si trovi una soluzione a tre importanti questioni rimaste ancora irrisolte: la protezione dei salari, la direttiva sulla cittadinanza europea e gli aiuti di Stato. Lo ha dichiarato ieri sera a Berna il presidente della Confederazione svizzera Guy Parmelin.

Il giorno precedente il politico svizzero aveva avuto modo di incontrare a Bruxelles il presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. A seguito della riunione entrambi hanno riconosciuto come allo stato attuale permangano ancora grandi differenze tra le due posizioni e che le parti avranno modo di valutare, in separata sede, i risultati della consultazione.

A questo punto è necessario fare un’analisi attenta sulla situazione attuale”, ha affermato Parmelin dopo l’incontro. Secondo il membro dell’Unione Democratica di Centro, la Svizzera ha già concesso importanti compromessi ed ora è necessario giungere ad un risultato equilibrato perché l’accordo sia accettato. Inoltre ha ammesso che sono al vaglio soluzioni alternative nel caso in cui la situazione rimanga critica e non si giunga ad alcuna risoluzione.

La Svizzera è in trattativa con l’Ue dal 2014

La Svizzera sta negoziando l’accordo quadro istituzionale con l’Unione europea dal 2014 e che sino ad oggi non è riuscita a trovare una soluzione in grado di accontentare entrambe le parti coinvolte. Il presidente della Confederazione svizzera ha informato che i negoziatori, Livia Leu in rappresentanza della parte svizzera e Stéphanie Riso per la parte europea, rimarranno in contatto per continuare la discussione e lo scambio di opinioni sulla vicenda.

Il presidente della Confederazione Svizzera Guy Parmelin
La conferenza stampa del presidente della Confederazione svizzera Guy Parmelin dopo l’incontro a Bruxelles (Twitter)

Ignazio Cassis: “Svizzera pronta a collaborare, ma le proposte dell’Ue non sono state sufficienti”

Secondo il capo del Dipartimento Federale degli affari esteri della Svizzera Ignazio Cassis: “Finora l’Ue non è stata disposta a fare eccezioni e le controproposte non sono state sufficienti. La Svizzera ha fatto concessioni sulla ripresa del diritto europeo, sul ruolo della Corte di giustizia europea nella risoluzione dei conflitti e sulla clausola della ghigliottina.”

I colloqui con l’Unione Europea per un accordo quadro istituzionale sulla libera circolazione delle persone e sulle misure di accompagnamento non hanno ancora portato ad alcuna decisione“, ha asserito Cassis. Tra i più grandi nodi da sciogliere ci sarebbe quello inerente la divergenza di opinioni tra Svizzera e Italia, ma più in generale tra lo Stato elvetico e l’intera Ue, sul tema della libera circolazione delle persone. Sostanzialmente la Svizzera pensa che la libera circolazione debba riguardare solamente i lavoratori e loro famiglie, mentre per l’Unione Europea dovrebbe essere applicata per tutti i cittadini appartenenti agli stati dell’Ue.

La seconda differenza sta nella diversa interpretazione delle misure del diritto del lavoro. Senza aggiustamenti da parte dell’UE su questi due punti, un accordo quadro istituzionale non riceverebbe mai la maggioranza dei voti”, ha sottolineato Cassis. Secondo il medico e politico italiano naturalizzato svizzero il prossimo passo fondamentale sarà quello di consultare i cantoni sulla questione, in seguito il Consiglio federale sarà chiamato a prendere delle decisioni.

Alessio Yandushev Rumyantsev

Sacerdote cattolico, nato a San Pietroburgo nel 1973, attualmente vive a Roma dove svolge il suo servizio pastorale ed accademico. Dottore in Teologia e professore. Ha compiuto gli studi in genetica a San Pietroburgo, in filosofia in Liechtenstein e in teologia alla Pontificia Università Lateranense e alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. È cappellano della Facoltà di Economia dell'Università La Sapienza. Collabora con le riviste teologico-filosofico-storiche "Traditio viva" e "Folia petropolitana" in qualità di redattore e traduttore.

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