• 21 Novembre 2024
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È morto Roberto Maroni: da tempo lottava contro un grave male

L'ex segretario federale della Lega aveva 67 anni. Su Twitter Matteo Salvini lo ha ricordato così: "Grande segretario, super ministro, ottimo governatore, leghista sempre e per sempre. Buon vento Roberto."

Questa notte l’ex segretario federale della Lega ed ex ministro dell’Interno Roberto Maroni è morto all’età di 67 anni. Da tempo lottava contro un grave male, un tumore al cervello, motivo per il quale dal 2021 aveva scelto di ritirarsi dalla vita politica. Secondo quanto si apprende sarebbe morto nella casa in provincia di Varese dove ha trascorso gli ultimi mesi di vita.

A darne notizia la famiglia che in commovente post sui social ha scritto: “Questa notte alle 4 il nostro caro Bobo ci ha lasciato. A chi gli chiedeva come stava, anche negli ultimi istanti, ha sempre risposto ‘bene’. Eri cosi’ Bobo, un inguaribile ottimista. Sei stato un grande marito, padre e amico”. Queste le parole scelte dalla famiglia per annunciare la sua morte. “Chi è amato non conosce morte, perché l’amore è immortalità, o meglio, è sostanza divina (Emily Dickinson). Ciao Bobo”.

Cenni biografici su Roberto Maroni

Roberto Maroni era nato a Varese il 15 marzo 1955. Sposato, due figli, laureato in giurisprudenza, avvocato, è stato responsabile dell’ufficio legale della sede italiana di una multinazionale statunitense. Oltre alla passione per la vela e per il calcio, grande tifoso del Milan, nutriva un amore viscerale per la musica, come si evince dalla sua pagina Twitter, e suonava il sassofono in una band.

Per molto tempo è stato considerato il braccio destro di Umberto Bossi ed è stato tra i primi a far parte della Lega Lombarda, il partito politico che nel tempo si sarebbe trasformata nell’attuale Lega guidata da Matteo Salvini. A livello politico ha ricoperto l’incarico di segretario federale della Lega Nord dal 1º luglio 2012 al 15 dicembre 2013. È stato ministro dell’Interno nei governi Berlusconi I e Berlusconi IV, risultando il primo politico esterno alla Democrazia Cristiana a ricoprire l’incarico nella storia repubblicana, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali nei governi Berlusconi II e Berlusconi III. Infine ha ricoperto l’incarico di presidente della Regione Lombardia dal 2013 al 2018.

Roberto Maroni
Da sinistra Matteo Salvini accanto a Roberto Maroni (Twitter @MatteoSalvini)

L’esperienza con Il Foglio e il suo primo romanzo

Dopo la fine del suo mandato da presidente di Regione, aveva avviato una collaborazione con il quotidiano Il Foglio. Qualche mese fa, in alcuni dei suoi ultimi articoli, invocava l’avvento di un nuovo segretario per la Lega (la sua scelta personale propendeva verso l’attuale governatore del Veneto Luca Zaia), e aveva proposto di federare la Lega con Forza Italia.

Da qualche settimana era uscito un suo libro, scritto a quattro mani insieme al giornalista Carlo Brambilla, dal titolo “Il Viminale esploderà“. Per Maroni si tratta del primo romanzo.

Il cordoglio del mondo della politica

Su Twitter l’attuale segretario della Lega, Matteo Salvini, ha ricordato così l’amico e collega: “Grande segretario, super ministro, ottimo governatore, leghista sempre e per sempre. Buon vento Roberto.”

L’attuale ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, invece ha scritto: “Roberto Maroni è stato un protagonista della politica italiana. Ha ricoperto con grande senso dello Stato incarichi molto importanti. Difendendo sempre con coraggio le sue idee. Prego per la sua famiglia in questo momento di dolore. Riposi in pace.”

L’attuale sindaco di Milano, Beppe Sala, lo ha salutato così: “Di Roberto Maroni si potrebbero dire tante cose. Protagonista di una lunga stagione politica, per me è stato soprattutto un amico. Ci siamo consultati, confidati, a volte sfidati. Con la fiducia e il rispetto che devono esserci quando si crede nell’amicizia. Mancherai a me e a tanti.”

“Un abbraccio alla famiglia di Roberto Maroni, amico e collega intelligente, ironico, capace di difendere le sue idee con passione, ma anche con equilibrio. Ha segnato un pezzo della storia politica italiana, non sarà dimenticato”, ha scritto su Twitter la vice presidente della Camera Mara Carfagna.

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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