Questa mattina a Roma, all’età di 91 anni, è morto Gerardo Bianco, esponente storico della Democrazia Cristiana, ex ministro dell’Istruzione e vice presidente della Camera dei Deputati. Fonti vicine alla famiglia hanno fatto sapere che gli è stato fatale un improvviso peggioramento provocato da un recente intervento che aveva subito.
È stato direttore del quotidiano “Il Popolo“, organo ufficiale della Democrazia Cristiana prima e del Partito Popolare Italiano poi, da agosto a settembre del 1995 e dall’ottobre 1999 all’aprile 2000.
Nato il 12 settembre 1931 a Guardia Lombardi, in provincia di Avellino, oltre alla politica nutriva una grande passione per il latino: non a caso dopo gli studi al Collegio Augustinianum conquistò una borsa di studio istituita dall’Università Sacro Cuore di Milano che gli permise di studiare all’Università degli studi di Parma, dove si laureò in lettere classiche. Dopo la laurea nella stessa università ricoprì l’incarico di docente di lingua latina e letteratura latina.
Dal 1968 al 1994, ovvero fino alla famosa inchiesta di “Mani Pulite”, fu eletto deputato nelle fila della Dc per sette legislazioni consecutive dove ricoprì l’incarico di vice presidente della Camera (dal 87′ al 90′), ministro della pubblica Istruzione (dal 90′ al 91′).
Il terremoto giudiziario e mediatico scatenato da ‘Mani Pulite’ e il processo per mafia a carico di Giulio Andreotti costrinsero Bianco a intraprendere una nuova strada politica, motivo per il quale si candidò e venne eletto europarlamentare a Strasburgo aderendo al Partito Popolare Italiano, del quale divenne prima segretario dal ’95 al ’97 e poi presidente dal ’97 al ’99.
Alle elezioni politiche del 2001 si ricandidò alla Camera dove fu rieletto per l’ottava volta deputato nella circoscrizione Campania 1 nelle fila del Ppi, partito che un anno dopo aderì alla coalizione legata a “La Margherita”. La nona e ultima legislatura di Bianco, la XV della storia italiana, fu dal 2006 al 2008.
Successivamente insieme a Savino Pezzotta e Bruno Tabacci, diede vita al progetto centrista della Rosa per l’Italia e qualche anno dopo venne eletto presidente dell’Associazione Nazionale degli ex parlamentari. Molti lo consideravano un grande studioso e promotore del Meridione, motivo per il quale ha ricoperto l’incarico di presidente dell’Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d’Italia, fondata nel 1910 .