BERNA. È morto a 70 anni Niki Lauda, l’ex pilota austriaco leggenda della Formula 1 e tre volte campione del mondo. Era ricoverato in una clinica privata in Svizzera per problemi ai reni, ad agosto aveva subito un trapianto di polmone.
A dare la notizia sono stati i familiari con una nota diramata nella notte: “Con profonda tristezza annunciamo che il nostro amato Niki è morto pacificamente lunedì, con la sua famiglia accanto”.
“I suoi risultati unici come atleta e imprenditore sono e rimarranno indimenticabili, come il suo instancabile entusiasmo per l’azione, la sua schiettezza e il suo coraggio. Un modello e un punto di riferimento per tutti noi, era un marito amorevole e premuroso, un padre e nonno lontano dal pubblico, e ci mancherà”, scrivono i familiari.
CHI ERA
Nato il 22 febbraio del 1949 da una famiglia di banchieri viennesi, aveva iniziato a correre contro la volontà dei genitori quando doveva ancora compiere 20 anni: era stato costretto a farsi prestare dei soldi e a dare come garanzia una polizza d’assicurazione sulla sua vita. Il debutto in F1 è datato 1971 con il team March. In pista lo aveva notato Enzo Ferrari che lo aveva portato alla Rossa.
Con quella macchina nel 1975 aveva vinto il suo primo Mondiale. Nel ’76 era rimasto vittima di un grave un incidente che ne avrebbe segnato la carriera e sfigurato il volto. Terribile l’impatto sul tracciato del Nurburgring, in Germania. Lauda aveva sbandato in curva ed era finito contro una roccia, andando a fuoco in mezzo alla pista. Lui, che aveva perso il casco nell’impatto, era stato anche tamponato da due auto. Aveva riportato numerose ustioni al viso e gravi danni anche ai polmoni.
“Preferisco avere il mio piede destro che un bel viso”, avrebbe commentato qualche tempo appresso. Era tornato a correre 42 giorni dopo, perdendo il Mondiale per un solo punto. L’anno dopo il secondo titolo, poi la rottura con Maranello. Aveva concluso la carriera nel 1985 su McLaren, dopo aver vinto – l’anno prima – un altro titolo mondiale.
Terminata la carriera agonistica era diventato imprenditore nel mondo degli aerei. Senza tralasciare la Formula 1, è stato consulente e presidente onorario Mercedes. E’ stato lui a portare Lewis Hamilton nella scuderia tedesca.
Piero Abrate