Si tratta di uno tra i più grandi sequestri di droga avvenuto nel Vecchio Continente. Arrestate 38 persone tra Europa e Colombia accusate di traffico internazionale di stupefacenti.
Questa mattina la Guardia di Finanza di Trieste, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo giuliano, ha messo ha segno un duro colpo nei confronti del più potente e spietato gruppo di narcos colombiani noto come il “Clan del Golfo“. Le Fiamme Gialle stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 38 soggetti, tra Italia, Slovenia, Croazia, Bulgaria, Olanda e Colombia, tutti accusati di traffico internazionale di stupefacenti.
Va sottolineato che il maxi blitz è direttamente collegato ad un’altra importante operazione internazionale: l’estradizione dalla Colombia agli Stati Uniti di “Otoniel”, alla anagrafe Dario Antonio Usuga David, al vertice del Clan del Golfo. L’uomo, considerato il trafficante di droga più pericoloso del mondo, è stato estradato negli Usa il 5 maggio scorso: era ricercato dalla giustizia americana per reati legati al traffico internazionale di droga.
L’operazione ha permesso di sequestrare 4,3 tonnellate di cocaina: si tratta di uno dei più grandi sequestri avvenuti in Europa. Si stima i gruppi criminali abbiano acquistato la sostanza stupefacente per un prezzo intorno ai 96 milioni di euro, mentre sul mercato italiano la vendita al dettaglio della coca avrebbe più che duplicato il valore finale. Inoltre sono stati sottoposti a sequestro diversi veicoli, tra cui un Tir ed un Suv del valore di oltre 100mila euro, e 1.850.000 euro in contanti.
Le indagini, durate oltre un anno, alle quali hanno collaborato la cooperazione della Magistratura e della Polizia Colombiana e l’Agenzia statunitense Homeland Security Investigation, hanno permesso di ricostruire una fitta rete di rapporti tra i produttori di cocaina sudamericani e gli acquirenti sul territorio nazionale ed europeo, facenti capo a noti contesti di criminalità organizzata situati in Veneto, Lombardia, Lazio e Calabria. Nella filiera di distribuzione sono stati individuati importanti broker e grossisti nonché vari addetti al trasporto, tutti oggetto delle misure restrittive in atto.
La Dda di Trieste fa sapere che non sono state messe in atto solo investigazioni tecniche e di tipo classico: alcune prove schiaccianti, e fondamentali ai fini probatori, sono state raccolte anche attraverso l’ausilio di agenti sotto copertura, che si sono infiltrati nell’organizzazione simulando di gestire la parte logistica dei traffici. La raccolta delle prove è stata resa possibile attraverso 19 consegne controllate consecutive, effettuate tra maggio 2021 e maggio 2022, grazie alle quali sono stati individuati importanti mediatori nel sistema del narcotraffico mondiale e un cospicuo numero di vettori che operavano sia in territorio nazionale che estero.
I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà quest’oggi alle 11:30 presso l’ufficio del Procuratore della Repubblica di Trieste, Dottor Antonio De Nicolo.