Mario Draghi è intervenuto al termine del consiglio europeo straordinario di Bruxelles, che ha varato il sesto pacchetto di sanzioni alla Russia. Dopo settimane di stallo si è trovato l’accordo sull’embargo parziale al petrolio russo, che per ora riguarderà solo quello trasportato via nave e non tramite oleodotto. “E’ stato un successo completo“, ha commentato il presidente del Consiglio.
Il compromesso trovato dall’Unione europea, che prevede lo stop al 90% del petrolio russo a partire dal 2023, ha soddisfatto il capo del governo. Per Draghi “L’accordo è stato un successo. Immaginare di essere uniti – ha spiegato – su un accordo che sostanzialmente mette l’embargo su circa il 90% del petrolio russo, era una cosa che detta qualche giorno fa non sarebbe stata credibile”. Quanto alle sanzioni, “Dureranno a lungo, molto a lungo“, prevede Draghi, per il quale “Le sanzioni che sono state gradualmente messe in piedi avranno l’impatto massimo da quest’estate in poi“.
Draghi ha subito fatto riferimento all’unità di azione dell’Unione europea, emersa nel Consiglio, nonostante le divisioni delle ultime settimane, soprattutto sull’embargo al petrolio russo. E ha fatto sapere che per i paesi dell’Unione “Putin non possa vincere questa guerra, non debba vincere questa guerra. L’Ucraina deciderà la pace, sceglierà la pace che vuole. Anche perché una pace forzata non sarebbe neanche sostenibile“, le parole del presidente del Consiglio.
Inevitabile poi una domanda sul viaggio di Matteo Salvini a Mosca, prima ipotizzato poi rinviato a data da destinarsi. Mario Draghi non alza i toni e si limita a ricordare che il governo “È allineato con i partner del G7, con gli altri partner dell’Unione europea e continua a farlo e intende continuare su questa strada. Questo è quanto. Non si fa spostare da queste cose“. Draghi poi aggiunge: “Io non voglio entrare nei rapporti che queste persone di Governo evidentemente possono avere, l’importante però che siano trasparenti“.