Un decreto da 14 miliardi di euro per far fronte all'emergenza inflazione provocata dalla guerra in Ucraina. L'M5s non lo vota
Il presidente del Consiglio Mario Draghi presenta il decreto aiuti, approvato dal governo al termine del Consiglio dei ministri. Un pacchetto da 14 miliardi di euro “senza scostamenti di bilancio” che comprende anche un bonus da 200 euro per tutti i lavoratori con reddito inferiore ai 35 mila euro annui.
Il capo del governo si presenta in conferenza stampa e esordisce spiegando che le decisioni di oggi rappresentano bene la “determinazione del governo. In un certo senso, è il senso del governo stesso“. Draghi ammette poi che il momento è difficile, soprattutto a causa dell’inflazione provocata dai prezzi dell’energia. Ma “non è recessione, precisa, è rallentamento“. “Questo significa che si tratta di una situazione temporanea che va affrontata con strumenti eccezionali“.
Un decreto che vale 14 miliardi di euro che, sommati ai 15,5 già messi nei mesi scorsi, porta il totale a quasi 30 miliardi di euro già spesi. “Circa 2 punti percentuali del Pil. E vorrei far notare – aggiunge Draghi – che lo abbiamo fatto senza ricorrere a scostamenti di bilancio“. Gli interventi sono sostanzialmente tre: il rinnovo per altri mesi dei tagli già decisi, sia sui carburanti che sulle bollette. Le semplificazioni, soprattutto per l’installazione di impianti rinnovabili, nell’ottica di ridurre la dipendenza dal gas russo. E poi il nuovo bonus da 200 euro.
“Approviamo un importante provvedimento di sostegno ai redditi di 28 milioni di italiani tra pensionati, lavoratori dipendenti e autonomi con un reddito fino a 35mila euro con un bonus uguale per tutti di 200 euro“, annuncia il capo del governo. E’ la principale novità del decreto aiuti.
In vista del viaggio a Washington della prossima settimana, il presidente del Consiglio precisa che “Noi cerchiamo la pace, l’ho detto più volte. Non abbiamo bisogno di riposizionare l’Italia. La nostra appartenenza alla sicurezza atlantica è scontata e non cambia, nessuno di noi vuole la guerra o un escalation, questo lo dirò certamente a Biden“. Draghi poi aggiunge: “Nessuno di noi vuole abbandonare l’Ucraina, ho detto più volte che avremo la pace solo se l’Ucraina riesce a difendersi, altrimenti avremo un’occupazione, la sottomissione di un Paese sovrano, una schiavitù”. E conferma che ci sarà un nuovo invio di armi a Kiev, “anche se non so quali“.
Il presidente del Consiglio interviene poi sulle parole del ministro degli Esteri Sergey Lavrov a Rete4 la sera del primo maggio, che tante polemiche hanno suscitato. “Quello che ha detto Lavrov è aberrante. E per quanto riguarda la parte riferita a Hitler, è davvero oscena“, commenta Draghi, che poi ne ha anche, indirettamente, per Mediaset: “Si è parlato di intervista ma in realtà è stato un comizio. Bisogna chiedersi se è accettabile di invitare una persona che chiede di essere intervistato senza nessun contraddittorio. Non è granché, non è granché professionalmente, fa venire in mente strane idee“.
Il decreto è stato approvato senza il parere favorevole dei ministri del Movimento 5 stelle, che non hanno partecipato al voto. Il motivo è legato alla ferma opposizione dei grillini al termovalorizzatore che il sindaco di Roma Gualtieri intende costruire nella capitale, e che riceve il via libera del governo proprio con il decreto aiuti. Nonostante i tentativi di mediazione del presidente del Consiglio, i 5 stelle si sono arroccati sul no. “Siamo un po’ dispiaciuti, ma speriamo non si arrivi a fibrillazioni“, commenta Mario Draghi.