Il presidente del Consiglio, nella conferenza stampa seguita al Cdm, torna sulla strigliata ai partiti e parla anche di Russi e di Covid
“Visto che bravi ministri che ho? E’ un bellissimo governo“. Con questa battuta il presidente del Consiglio Mario Draghi è tornato sullo scontro con i partiti in cabina di regia. E i toni sono stati decisamente più concilianti: “quel che ho fatto – ha spiegato il premier – è stato semplicemente ricordare il mandato del governo, creato dal Presidente della Repubblica per affrontare certe emergenze e conseguire certi risultati. E io sono convinto che riusciremo a conseguire questi risultati come abbiamo fatto finora, e conto sul parlamento e sulle forze politiche“. Draghi ha poi aperto a cambi di metodo dialettico. “Se necessario – ha aggiunto – rivedremo certe forme di dialogo e di confronto, ma teniamo dritta la barra del timone“.
Nella conferenza stampa seguita al consiglio dei ministri, Draghi ha affrontato anche il tema della crisi Ucraina e del suo prossimo viaggio a Mosca. “Il colloquio – ha rivelato il premier – è stato richiesto da Putin“. La data non è ancora stata fissata ma sarà tra pochi giorni. Draghi ha poi confermato che il presidente russo “ha accennato ad un aumento di forniture di gas all’Italia. Io apprezzo, ma bisogna valutare pensando agli sviluppi“.
E il nodo è quello del pacchetto di sanzioni alla Russia in caso di attacco all’Ucraina, che sono allo studio dell’Unione europea. Draghi ha messo in evidenza i paletti posti dall’Italia: che cioè le sanzioni non riguardino il settore dell’energia, che siano proporzionate all’attacco, e che non siano preventive. La cautela di Roma è legata al fatto che “l’Italia come fonte di energia elettrica ha solo il gas quindi è più esposta“, tanto che si sta studiando la possibilità di aumentare l’approvvigionamento di gas anche da altre fonti se dovesse venire meno il gas russo.
Nella conferenza stampa a tutto campo di Draghi c’è stato spazio anche per l’emergenza covid. “La situazione sanitaria continua a migliorare – ha spiegato il premier, che poi ha aggiornato i numeri sui vaccinati: quasi l’89% degli over12 ha ricevuto 2 dosi, a 36 milioni di persone è stata somministrata anche la terza dose. Quanto all’allentamento delle restrizioni dopo il 31 marzo, Draghi ha annunciato una “road map entro pochi giorni“, proprio per eliminare ogni incertezza tra oggi e il 31 marzo, quando scadrà lo stato di emergenza. “Io voglio uscire al più presto possibile, e quindi eliminare le restrizioni“, ha aggiunto l‘ex presidente della Bce.