Il presidente del Consiglio parla agli studenti di una scuola in provincia di Verona
Il presidente del Consiglio, in visita nel veronese, ha incontrato gli studenti della scuola secondaria inferiore “Dante Alighieri” di Sommacampagna. A loro Mario Draghi ha raccontato i suoi tentativi di arrivare ad una soluzione diplomatica della guerra in Ucraina. “Ho chiesto a Putin la pace, e ho trovato un muro. Con Biden ho avuto più fortuna. I russi non sono colpevoli di quello che fa Putin“, le parole del capo del governo. Frasi rivolte anche a chi, in Parlamento, continua a chiedere cessate il fuoco, tregue o trattative di pace, criticando l’invio di altre armi a Kiev.
“Chi attacca usando la violenza ha sempre torto. Qui c’è una differenza tra chi è attaccato e chi attacca, e bisogna tenerla in mente“, ha aggiunto Draghi, facendo un paragone con uno “grosso grosso” che per strada dà degli “schiaffoni” a uno piccolino. “Quello che è successo in Ucraina – ha proseguito l’ex presidente della Bce – è che il piccolino è diventato sempre più grande e ora si ripara bene dagli schiaffi che gli dà l’altro. È diventato sempre più grande per due motivi: uno perché è stato aiutato da tutti gli amici in tantissimi modi, poi perché combatte per un motivo, la libertà“. Quanto a quello che può fare l’Italia, il presidente del consiglio non ha dubbi: “Quello che si deve fare è cercare la pace, fare in modo che i due smettano di sparare e comincino a parlare. Vogliamo che Mosca e Kiev si parlino”.
Draghi ha ricordato quindi la telefonata con Putin, quando al presidente russo chiese la pace, il cessate il fuoco o almeno un dialogo con il presidente ucraino Zelensky, ricevendo in risposta altrettanti “Non è il momento“. Maggiore fortuna con Joe Biden, incontrato a Washington la scorsa settimana. Il presidente americano, ha proseguito il capo del governo, ha accolto l’invito a chiamare Putin, che forse solo dalla Casa Bianca avrebbe voluto “sentire una parola“. “Il suggerimento ha avuto più fortuna perché il giorno dopo il ministro della Difesa americano e quello russo si sono sentiti“, ha concluso Draghi.
Il presidente del Consiglio si è intrattenuto particolarmente con una classe, che nei mesi scorsi ha scritto più volte a palazzo Chigi facendo domande sulla guerra in Ucraina. Agli studenti ha parlato anche dell’emergenza covid e delle mascherine a scuola. “Spero che l’anno prossimo non ci sia più bisogno di mascherine e che la pandemia non ritorni. So quanto avete sofferto, alla vostra età è importante stare insieme“, le parole di Draghi.